lunedì 21 aprile 2008

Open Source ? Web 2.0 ? Slightly ajar !


La lettura di "Wikinomics" di di Don Tapscott e Anthony D. Williams, mi aveva chiarito molto le idee in merito ai nuovi fenomeni del Web 2.0 e dell'Open Source. Il concetto più interessante è stato sicuramente come questo fenomeno non sia solamente tecnologico, ma abbia delle radici profondamente radicate nel contesto sociale, culturale ed economico.
Una delle riflessioni che la lettura mi aveva stimolato era che il termine "Open" poteva andare benissimo per il contesto sociale e per quello culturale, ma mi sembrava che stridesse con il contesto economico.
Sabato, al BarCamp, Luigi mi ha "illuminato" usando la giusta "etichetta" da utilizzare per l'ambito economico: "slightly ajar" che significa più o meno "leggermente socchiuso".
Ritengo infatti che l'Open in ambito economico indichi soprattutto un cambio di asset del business, l'azienda "socchiude" le proprie porte per "regalarti" dei servizi, ma in realtà l'utente diventa indirettamente un lavoratore dell'azienda. Forse potremmo parlare di una evoluta forma di "baratto" ?

4 commenti:

  1. Da un punto di vista economico sociale l'Open Source è ancora una filosofia.

    Alla gente manca (appunto, come dici in un tuo post precedente) un paradigma interpretativo .. che faccia percepire l'OS come qualcosa di operativamente concreto.

    Per capire la struttura atomica della materia ci siamo serviti del modello cosmico con i suoi pianeti.

    Per capire l'Open Source i non addetti ai lavori (ma non solo, per quello che mi è capitato di verificare) dovrebbero assimilare, concettualmente, il modo di funzionare dei Sistemi Aperti.

    Due sistemi eterogenei possono interconnettersi e interoperare.

    Per farlo si danno prima di tutto la mano (handshake), poi negoziano un protocollo di comunicazione comune.

    Se non lo trovano possono servirsi di un interprete (gateway).

    Altri concetti fondamentali per l'interoperabilità sono la metacomuncazione, la comunicazione alla pari, le interfacce virtuali.

    Forse a me sono rimasti impressi questi aspetti concettuali perché non sono diventato un tecnico e/o uno sviluppatore.

    Purtroppo è molto difficile trasferirli in un contesto sociale.
    Nelle riunioni degli esperti di standardizzazione internazionale, dove ho lavorato con gente che li capiva benissimo, dovevano scontrarsi con comportamenti incoerenti, prodotti dalle "hidden agendas" (secondi fini) e dai "vested interests" (interessi precostituiti.. suona familiare??) delle aziende per le quali lavoravano gli esperti.

    Quindi il loro comportamento, pur dicendosi produttori di Open Systems, poteva essere solo "slightly ajar".

    Possiamo tentare di modificare questo tipo di comportamento, 15 anni dopo le esperienze che mi fanno dire queste cose?

    Io lo spero ancora .. ma comincio a pensare che sia ora di passare il testimone ;-)

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  2. Molto interessante come sempre ... il tuo post e il commento di luigi bertuzzi. Io personalmente vedo qualcosa di nuovo nel web 2.0 e anche nel modo in cui sta influenzando la società e permeando le aziende ... ma non vorrei essere ottimista!

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  3. e come mai la notifica del commento di Micio1970 mi arriva il 06/01/2011 alle 19.49 ...??
    PS sono ancora Luigi Bertuzzi; il testimone non ho ancora trovato a chi passarlo ... ma i monaci buddisti dei luoghi che sto visitando mi hanno convinto che non vale la pena preoccuparsene ;-)

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  4. Ciao Luigi,
    Anche a me è arrivato il commento ieri ... misteri della tecnologia !
    Un saluto.

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