Durante la lettura di “Community Management” di Emanuele Scotti e Rosario Sica, mi sono imbattutto in una bellissima descrizione sull’evoluzione della Formazione al modificarsi dei modelli economici e organizzativi dell’industria. La riflessione è ripresa da Domenico Lipari e paragona la Formazione in tre grandi momenti storici:
- nell’era Fordista la logica d’azione della Formazione era l’istruzione; trasferire nozioni operative che permettano all’operatore l’utilizzo di macchinari e tecniche produttive.
- nell’era del Taylorismo la logica diventa l’interazione tra individuo ed organizzazione. La Formazione è organizzata nell’analisi dei bisogni, nella progettazione, la gestione didattica (aula) e la valutazione finale.
- Oggi, nell’era Post Industriale, la logica della formazione diventa la capacità di lavorare sulle esperienze capitalizzando la conoscenza (tacita e non formalizzata) che viene creata. La conoscenza è qualcosa cha va generata e l’apprendimento è il processo cui questo viene garantito.
Oggi, per realizzare una formazione qualitativamente elevata è necessario uscire dall’aula ed entrare nei processi informali di apprendimento.
Oggi l’apprendimento è molto più frequente quando avviene in modalità non strutturate e senza una pianificazione o una intenzione della committenza.
E’ iniziata l’era delle Community.
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