… ovvero come decidere se essere Insegnante, Formatore, Facilitatore.
Alcune riflessioni partendo da un modello proposto da Daniel Pratt* (1988) sulla predisposizione degli adulti ad apprendere. Più che concentrarmi sulla disposizione dei discenti il modello mi ha fatto pensare a come lo stile di insegnamento possa essere situazionale, a seconda appunto ai discenti. Partiamo dal seguente modello:
- sull’asse delle x mettiamo le Competenze e l’autonomia (di apprendimento) del discente;
- sull’asse delle y mettiamo la fiducia in sé stesso ed il livello di motivazione (sempre del discente).
Pratt propone che il “professionista dell’apprendimento” (come li definisce) sappia identificare dove si colloca il discente e che adotti uno stile appropriato in termini di sostegno e di direzione, dove i due termini indicano:
- sostegno: incoraggiamento che il discente ha bisogno di ricevere su un piano emotivo;
- direzione: bisogno del discente di ricevere assistenza per il processo di apprendimento.
Ecco quindi che possiamo trovare 4 tipi di discenti nei 4 quadranti:
- Quadrante 1: poco motivati, scarsa fiducia in sé, poco competenti e poco autonomi. La prima situazione che mi viene in mente sono bambini o ragazzini …. In questo caso il “professionista dell’apprendimento” deve diventare un insegnante: dirigere molto e sostenere molto;
- Quadrante 2: motivati e con fiducia in sé stessi. I discenti avranno bisogno di essere diretti ma non sostenuti. Il “professionista” diventa un formatore.
- Quadrante 3: competenti ed autonomi, ma sfiduciati e demotivati. Il professionista rimane un formatore, ma questa volta sostiene molto e dirige poco;
- Quadrante 4: il quadrante “obiettivo” (quello a cui tendere …). I discenti sono motivati, hanno fiducia in sé stessi, competenti ed autonomi. Il professionista diventa un facilitatore: sostiene poco, dirige poco, diciamo che “mette i discenti nelle condizioni di apprendere”, creando situazioni e garantendo il processo.
Le capacità che il professionista dovrà sviluppare sono:
- riconoscere dove si collocano i discenti all’inizio dell’apprendimento;
- scegliere un “percorso” di crescita dei discenti (quadranti 1->2->4, oppure 1->3->4);
- dosare direzione e sostegno a seconda dei quadranti accompagnando i discenti lungo il percorso;
- portare i discenti al quadrante “target” 4;
- adattare il proprio stile.
* Daniel Pratt “Andragogy as a Relational Construct”
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