venerdì 9 agosto 2013

SketchNote vs. Powerpoint

 
In questi giorni di calma d’agosto ne approfitto per dedicare un po’ di attenzione al blog, che spesso abbandono a causa degli impegni formativi. Stesso argomento del Post precedente: SketchNote. Condivido qui sotto un interessante (secondo me) esperimento utilizzando le SketchNote e Prezi, il software di presentazione alternativo a PowerPoint.
A fine giugno, in occasione dell’Experiential Training BarCamp, ho provato a facilitare visualmente l’apertura dei lavori utilizzando una SketchNote in alternativa alle “classiche” slide. Questo il risultato:

Ho realizzato la Sketchnote con SketchBook Pro che faccio girare sul mio Tablet Samsung ATIV Smart PC Pro 700T. Caricata l’immagine su Prezi ho poi inserito foto e testi in piccolo vicino ai punti principali (le cache) che volevo trattare durante l’introduzione.
Due parole sulla SketchNote: ho usato un patterns “path” per dare l’idea che l’introduzione avrebbe seguito una sequenza cronologica di punti (i cache) voluta e precisa. Ho creato l’animazione in modo da “zoommare” costantemente dagli argomenti principali (i cache) ai sottoargomenti che volevo sviluppare; ho cercato in questo modo di far sempre percepire al pubblico “dove ero” rispetto all’introduzione che stavo facendo. Per perseguire quest’ultimo obiettivo tornavo sempre a "zoommare” sull’intera SketchNote: penso che la percezione di “dove siamo” sia sempre forte.
Ritengo che questa sia la differenza fondamentale con PowerPoint. Il software di Microsoft usa una serie di slide sequenziali, Prezi un’unica slide dove si “zoomma” in e out. Penso che il pericolo delle Slide (soprattutto quando sono numerose) sia che il pubblico possa “perdersi”, sia rispetto al discorso, sia rispetto ad eventuali collegamenti logici tra dei punti. Un’unica slide da zoommare (un po’ come una mappa geografica), permette sempre di avere una “visione dall’alto” (overview), ed all’occorrenza un approfondimento sul punto sviluppato.
Un’ultima considerazione: penso che questa possibilità di “zoommare” richiami in modo naturale la nostra capacità deduttiva(dal generale al particolare = zoom in) ed induttiva (dal particolare al generale = zoom out), ed in questo senso sia molto più consona alle nostre umane metodologie di apprendimento.

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