sabato 4 agosto 2012

Andragogia e facilitazione

Nel 1968 Malcom Knowles fonda l’Andragogia, la teoria forse più seguita per l’apprendimento degli adulti. Come si può leggere nella pagina di Wikipedia ci sono 6 principi base del modello Andragogico. Ma cosa fa il facilitatore in aula per applicare i 6 principi ? Quali azioni concrete e pragmatiche può attuare per perseguire i 6 principi ?

Provo ad elencare un po’ di idee nella tabella sottostante:

Principio: Azioni del Facilitatore:
1. Concetto di sè

. dare responsabilità al discente (ad esempio far decidere loro la scaletta degli argomenti, gli orari, le regole dell’aula, …..)
. fare in modo che i discenti si gestiscano da soli (lasciarli liberi nei momenti di riflessione, dare loro dei momenti di solitudine per la riflessione, ….. )
. evitare in tutti i modi la dipendenza dal formatore

2. Bisogno di conoscere

. chiedere ai discenti a cosa servirà loro l’argomento oggetto del corso
.chiedere ai discenti in quali situazioni potranno usare l’argomento del corso
.'esaminare assieme ai discenti, i vantaggi che trarranno dall'apprendimento

3. Ruolo dell’esperienza del discente

. garantire e favorire la fase riflessiva dopo l’esperienza
.supportare i discenti nell’apprendimento in collaborazione con altri adulti (esperienze condivise)
. aiutare i discenti a mettere in dubbio esperienze precedenti, pregiudizi, aprire a nuove visioni (uscire dalla Zona di Comfort)

4. disponibilità ad apprendere

. definire assieme ai discenti l’obiettivo del corso
. limitare l’obiettivo a ciò che si può veramente ottenere con il tempo a disposizione per il corso
. al termine del corso chiedere ai discenti se gli obiettivi sono stati raggiunti
. limitare gli argomenti del corso solo a ciò di cui l’adulto ha bisogno

5. orientamento verso l’apprendimento

. definire assieme ai discenti quanto tempo sarà corretto investire nell’apprendimento della nuova competenza, ponderandolo con i vantaggi apportati
. inserire in agenda dei momenti dedicati al ponte logico tra aula e realtà: chiedere ai discenti come applicheranno nella realtà i concetti appresi durante il corso.

6. motivazione

. dedicare del tempo in apertura del corso all’analisi delle pressioni interne (soddisfazione, qualità di vita, …) che i discenti possono avere per intraprendere il percorso di apprendimento
. analizzare con i discenti eventuali motivazioni contrarie all’apprendimento (scarsa considerazione di sè, mancanza di tempo, avversità al cambiamento, ….).

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