Oggi pensavo, con scarsa umiltà, che la famosa frase di Confucio spesso citata per spiegare la formazione esperienziale andrebbe aggiornata ….
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco … se rifletto apprendo.
Oggi pensavo, con scarsa umiltà, che la famosa frase di Confucio spesso citata per spiegare la formazione esperienziale andrebbe aggiornata ….
Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco … se rifletto apprendo.
… ovvero come decidere se essere Insegnante, Formatore, Facilitatore.
Alcune riflessioni partendo da un modello proposto da Daniel Pratt* (1988) sulla predisposizione degli adulti ad apprendere. Più che concentrarmi sulla disposizione dei discenti il modello mi ha fatto pensare a come lo stile di insegnamento possa essere situazionale, a seconda appunto ai discenti. Partiamo dal seguente modello:
Pratt propone che il “professionista dell’apprendimento” (come li definisce) sappia identificare dove si colloca il discente e che adotti uno stile appropriato in termini di sostegno e di direzione, dove i due termini indicano:
Ecco quindi che possiamo trovare 4 tipi di discenti nei 4 quadranti:
Le capacità che il professionista dovrà sviluppare sono:
* Daniel Pratt “Andragogy as a Relational Construct”
I Leader creativi […] capiscono che in un mondo che cambia sempre più velocemente la creatività è un requisito essenziale per la sopravvivenza degli individui, delle organizzazioni e delle società.
Knowles M.S. Journal of Management Development, University of Queensland Business School, Australia, settembre 1983