Siamo in chiusura d’anno, e viene abbastanza facile ripensare ai progetti svolti che per qualche ragione mi hanno lasciato spunti di riflessione importanti.
Uno dei momenti più significativi è stato sicuramente durante un corso di Leadership presso un’azienda di Padova; si parlava di una delle caratteristiche del Leader: la resilienza.
Il termine “resilienza” possiede vari significati a seconda del contesto, quello che più ci interessa è il valore psicologico: wikipedia descrive la resilienza come “la capacità dell'uomo di affrontare e superare le avversità della vita”. Sembra che il significato originario derivi dal latino “resalio", che indicava il gesto di risalire sull’imbarcazione capovolta dalla forza del mare. La resilienza indica quindi alcune caratteristiche fondamentali della Leadership:
- capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti;
- affrontare in modo efficace ed efficiente le difficoltà;
- capacità di "leggere" gli eventi negativi come momentanei e circoscritti (ottimismo);
- Locus of Control elevato (io sono padrone del mio destino);
- forte motivazione a raggiungere gli Obiettivi;
- il cambiamento è una sfida e un’opportunità;
Ma torniamo al corso sulla Leadership: scopro che all’interno dell’azienda lavora Alessio Borgato, atleta paralimpico della Endurancenter ParaCycling Team. Parlando con lui capisco meglio cosa vuol dire “resilienza” e lo invito in aula per una sua testimonianza. Alessio mi chiede di invitare anche il suo compagno di squadra Andrea Devicenzi ed il loro allenatore, Daniele Zammicheli.
Andrea è da poco tornato dall’India, dove ha percorso 700 km in 8 giorni, lungo la strada carreggiabile più alta al mondo, la Manali-Leh.
Alessio in questi giorni ha partecipato alla Vuelta Chiapas in Messico ….
E’ un po’ difficile trasmettere in un Post cosa è emerso durante il colloquio in aula con Alessio, Andrea e Daniele … La cosa certa è che, uscendo, pensavo a quanto siamo ridicoli a volte a parlare di Leadership nel contesto aziendale, quando un vero Leader lo si riconosce veramente nella vita.
Interessante ...
RispondiEliminase non l'hai già letto ti consiglio sempre sull'argomento questo libro
http://www.ibs.it/code/9788879729116/trabucchi-pietro/resisto-dunque-sono-chi.html
di Pietro Trabucchi noto psicologo di varie squadre nazionali di sport di resistenza.
grazie della segnalazione, Stefano.
RispondiEliminaA volte mi sono sentito a disagio a parlare di leadership in azienda. Il leader deve avere due caratteristiche fondamentali:
RispondiElimina- disciplina
- capacità di dare il meglio quando è in difficoltà
Due doti rare (oggi più che mai), che di per sé non fanno un leader, ma senza le quali difficilmente lo si può essere.
Io ho vissuto sei mesi in un letto in seguito ad un incidente; in ospedale, durante le mie varie permanenze, ho conosciuto gente incredibile. Tutte esperienze che andrebbero rese note al pubblico, per capire quanto sia importante non mollare mai.
Fai i miei complimenti a queste persone da parte mia, se mai ne avrai occasione.
Walter
@Micio1970: grazie per la segnalazione, libro messo nella mia lista dei desideri :-)
RispondiElimina@Walter: 6 mesi in un letto di ospedale ? Forse anche tu sai cosa vuol dire "Resilienza".
RispondiEliminaComunque porterò i tuoi saluti ad Andrea e Alessio.
per essere precisi: 1 mese in ospedale, il resto a casa. Ho avuto fortuna :-) Poi credo che, sommandoli, i mesi in ospedale siano stato circa 3 distribuiti in 7 anni (9 interventi). 2 anni e mezzo di stampelle in tutto, non consecutivi. Fra le altre cose, 5 anni con una gamba più corta dell'altra di 4 cm.
RispondiEliminaMa mi sono ripreso piuttosto bene, direi. E le gambe ora sono lunghe uguali (chiaramente ho accorciato quella buona ;-))
Credo che i fattori determinanti del successo siano stati: Amore, Equipe, Resilienza, Visione, Fortuna. Non necessariamente in un ordine preciso.
Prima o poi scriverò un libro sull'esperienza, è tanto che ci penso. A qualcuno potrebbe tornare utile, me compreso ;-)
Caro Walter,
RispondiEliminaper il valore che può avere ti faccio da correttore di bozze ... ma da quello che scrivi penso che ne varrebbe la pena. Io sarei sicuramente il tuo primo lettore.
Grazie Luigi, ti terrò presente :-)
RispondiEliminaHo ripreso la stesura del libro. Ne avevo già scritti un paio di capitoli e da quando ho letto il post e visto il video di Andrea mi sembra essere tornata l'ispirazione. Vediamo dura, ti saprò dire :-)
RispondiEliminaintendevo, vediamo SE dura :-)
RispondiEliminaLeggendoti mi fai venire in mente Andrea: ci ha descritto che ad un punto della sua impresa la sua "ispirazione" era crollata .... ma è stato RESILIENTE.
RispondiEliminaOggi, il pensiero della sua RESILIENZA che lo ha portato a concludere il percorso e a raggiungere l'Obiettivo è la sua più grande soddisfazione, ed è ciò che lo rende ancora più RESILIENTE nelle nuove sfide.
(scusa le ripetizioni ....)
Molto bello! Proprio una importante esperienza, da conoscere! Un esempio calzante di un termine che non conoscevo in questo contesto.
RispondiEliminaForse è applicabile anche alla mia esperienza di vita: mi dedico alla mia signora che, colpita da sclerosi multipla nell'adolescenza, da oltre 10 anni è su una sedia a ruote e giorno dopo giorno perde un pezzetto delle sue capacità motorie... e non solo. Non ci siamo lasciati bloccare, viviamo con curiosità, con attesa verso l'indomani, abbiamo 'cresciuto' due splendidi ragazzi, inventiamo il nostro futuro prossimo e ci adattiamo a ogni peggioramento con serenità e pazienza, senza strepiti, senza rifiutare collaborazione, ma senza cercare pietosi consensi.
Io la definivo 'testardaggine', ma forse 'resilienza' è più opportuno.
Ciao Luigi, a maggio tornerò a fare una discesa.
Luciano ... Solo quando ho cliccato sul collegamento ipertestuale sul tuo nome ho capito quale "Luciano" eri ! E come dimenticarsi la discesa del Noce in Hydrospeed che ci siamo fatti io e te da soli.
RispondiEliminaMa non sapevo di tua moglie ... ma già eri per me un esempio di Resilienza solo a vederti scendere in Hydrospeed. Tu, tua moglie, Alessio, Andrea, Walter ... sono circondato da resilienti. Ottimi esempi per me da imitare e da cui trovare ispirazione. Vi ringrazio.
Segnaliamo, su questo tema, la newsletter Knowledge Addiction.
RispondiEliminaIl primo numero era dedicato interamente alla resilienza:
http://www.eulabconsulting.it/index.php?option=com_content&view=article&id=96:newsletter01&catid=38:cat-newsletter&Itemid=60
Saluti.