sabato 28 novembre 2009
Google Wave
venerdì 27 novembre 2009
Next Outdoor
giovedì 19 novembre 2009
Comunità di pratica
[…] la «comunità di pratica» può essere interpretata come un’aggregazione informale di attori che, nell’organizzazione, si costituiscono spontaneamente attorno a pratiche di lavoro comuni nel cui ambito sviluppano solidarietà organizzativa sui problemi, condividendo scopi, saperi pratici e linguaggi e generando, per questa via, forme di “strutturazione” dotate di tratti culturali peculiari e distintivi. Si tratta di gruppi che:
- nascono attorno ad interessi condivisi (in genere problemi comuni da gestire e risolvere in condizioni di interdipendenza cooperativa);
- si alimentano di contributi e di impegni reciproci;
- durano fino a quando persistono gli interessi comuni e fino a quando l’energia che alimenta l’insieme riesce a riprodursi con regolarità;
- sono tenute in vita da un presupposto di fondo: la relativa libertà da vincoli organizzativi di tipo gerarchico.
Quali sono allora gli elementi essenziali di una comunità di pratica?
Grazie a Riccardo Geminiani per la segnalazione.
- condivisione dell’esperienza (un compito complesso e le sue diffi coltà);
- prossimità comunicativa (che rende possibili relazioni sociali e scambi di esperienze);
- spontaneità ed informalità delle relazioni (esse si sviluppano negli interstizi della vita organizzativa a prescindere dalle regole formali dell’organizzazione);
- cooperazione (adattamento reciproco e sostegno reciproco davanti ai problemi da risolvere);
- improvvisazione (davanti al problema che non si riesce a risolvere si procede per prova ed errore inventando alla fine la soluzione);
- narrazione (il racconto di un’esperienza di successo non solo, attraverso l’ordine logico della sua ricostruzione, trova una formalizzazione ed una cristallizzazione utile per il futuro, ma riesce anche ad essere comprensibile agli altri colleghi. Diventa parte integrante della memoria collettiva del gruppo);
- identità (nella misura in cui l’insieme si riconosce nel gruppo e vive come proprio il patrimonio delle conoscenze generate da tutti, il senso di appartenenza si rafforza, si infittisce la “produzione” di culture e linguaggi di gruppo).
nuovi modelli di comunic@zione
Sicuramente c’è da lavorare molto sulla competenza delle persone (passare da una cultura dell’e-mail ad una cultura di forum o discussioni non è facile … e neppure breve), ma sembrerebbe che Google stia per fornirci di uno strumento proprio in linea con questa tendenza:
Un grazie a BananAffair per la traduzione del video.
mercoledì 18 novembre 2009
effetto Outdoor
Quando la temperatura si avvicina allo zero, viene molto naturale ritrovarsi attorno al fuoco, discutere, condividere, creare il gruppo.
Il cooking è una attività formativa interessante, ma farla in stile “trapper” è eccezionale (a proposito: ecco un bel manuale).
Riscoprire il buio, camminare lenti, cercare il tempo perduto.
L’orienteering è molto efficace per far capire l’importanza del Goal Setting.
sabato 14 novembre 2009
derive psicogeografiche negli uffici
Attraverso un Post di Ambiente Ufficio mi imbatto nel progetto Luther Blissett (… meraviglioso). A sua volta approfondisco il concetto di "derive psicogeografiche" (più serendipity di così ….).
Mi rendo conto che durante le attività di affiancamenti “on the job” sul Time Management” applico spesso delle derive, non applicate al contesto metropolitano ma a quello degli uffici in cui le persone lavorano. Potrei quindi ri-elaborare le parole di Guy Debord come segue:
« Per fare una deriva negli uffici di un'azienda, andate in giro senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che SAPETE, ma in base a ciò che VEDETE intorno. Dovete essere STRANIATI e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato, lo sguardo viaggia tra le scrivanie, i desktop e le scaffalature, in modo da portare al centro del campo visivo il METODO DI LAVORO. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari. »
domenica 8 novembre 2009
Personal Branding tra micro e blogging
Martedì 3 novembre ho assistito alla Pillola Formativa di Rita Bonucchi sul Web 2.0 come strumento di Marketing per le aziende.
Una delle cose che mi sono “portato a casa” è stata sicuramente la necessità di fare chiarezza su come alimento il mio Personal Branding attraverso il Blogging ed il microBlogging ….. ci sarò riuscito ?
Il blog come strumento di Marketing
Martedì 3 novembre Rita Bonucchi è stata in Delegazione Ovest Colli della Confindustria Padova a parlarci di Web 2.0 e Marketing.
Incontro molto interessante e stimolante: gli interessati possono scaricare da qui il materiale didattico utilizzato da Rita.
Futuri imprenditori creativi
Venerdì sono stato a Portogruaro, per una giornata sulle Mappe Mentali. Venezia Opportunità ha organizzato in collaborazione con la Regione Veneto un corso per aspiranti imprenditori. Sono stato in compagnia di 27 rappresentanti di curiosità, voglia di apprendere, capacità ed energia (22 donne …. 5 uomini … c’è da riflettere ?).
Come promesso ecco qui le slide viste assieme e la Mappa Mentale che riassume la giornata. Se vi serve, qui anche la Mappa del Workshop di Six Hats (I 6 Cappelli di De Bono). Per finire una valida risorsa free per procedere con le mappe (via Paul Foreman).
Dimenticavo …. qui potete trovare la ballerina che gira per “torturare” un po’ amici e parenti …..
Ed ora tocca a Rita con il Business Plan.
venerdì 6 novembre 2009
Il grande fratello e l’information overload
Forse non tutti sanno che “il grande fratello” nasce nel 1948: George Orwell scrive il romanzo 1984. Come si può leggere da Wikipedia “In un futuro prossimo (l'anno 1984) [….] la società è [….] governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. […] I suoi occhi sono dei televisori-telecamere, installati per legge in ogni abitazione” e non possono essere mai spenti. “[…] Questi televisori-telecamere, oltre a diffondere propaganda 24 ore su 24, spiano la vita di qualunque membro [….].”
Via Luca De Biase leggo (e riporto qui sotto) le parole di Chuck Palahniuk. Come Luca sottolinea sono straordinarie per descrivere l’Information Overload.
"Il vecchio George Orwell aveva capito tutto, ma al rovescio.
Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello. Il Grande Fratello si dà da fare per tenere viva la tua attenzione in ogni singolo istante di veglia. Fa in modo che tu possa sempre distrarti. Che sia completamente assorbito.
Fa in modo che la tua immaginazione lentamente avvizzisca. Finché non diventa utile come la tua appendice. Fa in modo di colmare la tua attenzione sempre e comunque.
Questo significa lasciarsi imboccare ed è peggio che farsi spiare.
Nessuno deve più preoccuparsi di che cosa gli passa per la testa, visto che a riempirtela in continuazione ci pensa già il mondo. Se tutti quanti ci ritroviamo con l'immaginazione atrofizzata, nessuno mai costituirà una minaccia per il mondo."
Resistenza al cambiamento
Via Silviatlantide un bel video che ci ricorda quante resistenze adduciamo pur di non cambiare.
mercoledì 4 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Videoimprenditorialità ….
Interessante chiaccherata con Elena Da Ros, autrice del video virale vincitore per l’Italia della selezione per l’uscita di Google Chrome:
Ad oggi il video è uno dei 13 in selezione mondiale per diventare parte della campagna ufficiale di Google Chrome.