giovedì 9 ottobre 2008

Con il termine di Outdoor Training si intendono dei programmi di formazione professionale o personale che utilizzano il supporto di situazioni concrete ed emotivamente coinvolgenti in sessioni prolungate nella natura, mettendo i partecipanti di fronte a problemi nuovi e complessi per sviluppare determinate "competenze" attraverso la capacità di apprendere dall'esperienza.
Svolgere attività formative Outdoor in torrente è per me il giusto modo per coniugare passione e lavoro, e, per fortuna, l'estate è stata ricca di appuntamenti.  Presso il RaftingCenter una gruppo di lavoro è stato ingaggiato nello svolgere una serie di esercizi. Uno di questi riguardava la gestione di una emergenza: si trattava di dover gestire una situazione imprevista mai vissuta prima. E cosa c’è di meglio che dover gestire il salvataggio in un torrente in piena ?



Nelle attività di Outdoor è fondamentale il momento dedicato al debriefing: dopo lo svolgimento dell'esperienza, i partecipanti confrontano i propri vissuti fra loro e con il feedback fornito dal trainer, che ha vissuto/osservato/registrato (video/foto) con loro l'esperienza. Rivedendo il video il gruppo ha osservato e focalizzato l’attenzione sui seguenti punti:

  • la reazione d’istinto è stata passare all’azione senza:
    • dedicare del tempo al “pensare”;
    • coordinarsi;
  • il gruppo non ha deciso che una persona sostituisse il ruolo mancante (ossia la guida);
  • la guida (=il leader) ha un ruolo diverso dal mio;
  • senza un coordinatore i nostri sforzi sono inutili, l’azione non da risultato;
Nell’Outdoor le attività fisiche devono essere viste come delle metafore con le quali rilevare e sviluppare le potenzialità personali e/o del gruppo. Nel nostro caso si è sperimentato una emergenza rispetto ad una situazione nuova e mai vissuta e i partecipanti hanno confermato nel debriefing che le reazioni vissute sono le stesse che avvengono nel contesto lavorativo. Se l’azione formativa ha avuto successo (anche grazie al forte ancoraggio emotivo del contesto), la prossima emergenza lavorativa sarà affrontata con modalità diverse. Il gruppo ha suggerito:
  1. mantenere la calma;
  2. non agire ma pensare;
  3. raccogliere e condividere informazioni;
  4. identificare il problema;
  5. eventualmente scomporre il problema in piccole parti;
  6. decidere e condividere una strategia;
  7. assegnare dei ruoli;
  8. passare all’azione;
  9. svolgere frequenti check;
  10. mantenere alto il livello di condivisione delle informazioni;
  11. una volta conclusa l’emergenza riunirsi per un debriefing con l’obiettivo di accrescere il proprio bagaglio culturale.

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