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Come studiare un libro con le SketchNote


Ci sono libri che leggo, e libri che studio. Agile Company di Marco Dussin e Ivano Masiero  è un libro che ho studiato approfonditamente. Lo prendo come esempio per la scrittura di questo Post e colgo l’occasione per consigliarlo a chiunque stia approfondendo lo studio della metodologia Agile.

A questo link è possibile scaricare la sketchnote che ho realizzato per studiare il libro:



Seguo un preciso processo quando studio un libro, e le sketchnote rappresentano uno strumento fondamentale:

  • 1.       Analisi dell’organizzazione del libro (Sommario)
  • 2.       Studio di ogni capitolo e realizzazione SketchNote (in un unico foglio A4)
  • 3.       Aggregazione dei capitoli in un’unica sketchnote
  • 4.       Sintesi: 1 sketchnote in un foglio

1. Analisi dell’organizzazione del libro (Sommario)

Il processo è decisamente Top-down e parte dall’analisi del Sommario del libro. Comprendere il Sommario è fondamentale perché rappresenta la struttura che l’autore ha dato alla conoscenza. Personalmente ritengo che la Struttura sia data da due variabili:

·         Organizzazione = capitoli del libro

·         Ordine = sequenza dei capitoli

2. Studio di ogni capitolo e realizzazione SketchNote (in un unico foglio A4)
Dopo aver letto con attenzione il capitolo procedo con la realizzazione di una SketchNote, attenendomi ai seguenti punti:
·         1 capitolo = 1 foglio A4. Darsi dei limiti (il foglio A4 in questo caso) è fondamentale per ottenere sintesi
·         Le connessioni tra gli argomenti dei paragrafi sono trasformate in modo visuale nel Pattern della Sketch. Con argomenti molto scollegati tra loro il Pattern sarà probabilmente “Pop Corn”, argomenti in sequenza saranno rappresentati probabilmente da un pattern storyboard.

3. Aggregazione dei capitoli in un’unica sketchnote
I vari fogli /capitoli del libro sono ora aggregati in un’unica sketchnote per ottenere un unico quadro di insieme: il pattern sarà quasi sicuramente un Vertical o una Timeline. Il consiglio è poi di attaccare il risultato in un luogo dove possa essere spesso sott’occhio per poterlo studiare. Qui sotto la sketchnote del libro Agile Company nel mio ufficio (è larga 30 cm ed alta 1 metro e 65)


4. Sintesi: 1 sketchnote in un foglio
L’ultimo passaggio consiste nel sintetizzare tutta la sketchnote in un unico foglio A4. Naturalmente la sintesi sarà molto elevata ed il livello di overview molto alto. Durante quest’ultimo passaggio mi capita spesso di cambiare l’organizzazione della conoscenza. E’ probabile che studiando il testo abbia trovato (o creato) dei collegamenti tra gli argomenti dei vari capitoli diversi dall’autore:  mi ritrovo spesso a disgregare l’organizzazione dell’autore e a crearmi una mia personalissima forma di organizzazione. Quando questo accade, solitamente, sento di aver profondamente compreso ed appreso la conoscenza del testo.

domenica 10 novembre 2019

The SketchNoteBook 2.0


Sono passati già 4 anni dall'uscita della prima versione del mio personale manuale sulle SketchNote. Era giunto il momento di creare un "Upgrade" del manuale per svariati motivi. 
E' stato un manuale che ho utilizzato in numerosi corsi di SketchNote, e direi che ha svolto la sua funzione. Proprio durante questi corsi mi sono però reso conto di numerosi miglioramenti che avrei potuto portare. Il primo è sicuramente il formato: sono passato da un 21x21 cm ad un "semplice ed agile" formato A4. Questo permetterà sicuramente di stamparlo agevolmente.
Ho riflettuto molto se realizzarlo con una orientazione "landscape" (orizzontale) o "portrait" (verticale). Alla fine ho optato per l'orientamento "landscape" privilegiando l'uso di un PDF sul monitor di computer o con il tablet.
Ho tolto poi tutte le pagine che avevano lo sfondo nero: troppo spreco di inchiostro durante la fase di stampa.
Infine un mucchio di sketch che avevo realizzato 4 anni fa, le reputavo ad oggi "terrificanti" …. questo a riprova di quanto si possa migliorare facendo esercizio.

Eco qui quindi SketchBook 2.0.

Ho anche riflettuto se pubblicarlo nuovamente sul canale "classico" del libro stampato ed ho poi pensato di orientarmi solo sulla diffusione digitale. Questo perché mi permetteva anche di poter proporre la condivisione e non la vendita di questo prodotto. Questo argomento mi interessa molto: da un lato ho il timore che se un lavoro non ha un prezzo economico, non si riesca ad assegnargli un valore intrinseco. Dall'altro non ho nessuna intenzione di guadagnare dalla condivisione di un sapere che non sento mio. 
Come uscirne ? Ho pensato a tre possibilità già collaudate con le SketchNote Card.
Sulla pagina di Gumroad di SketchNoteBook 2.0 troverete tre opzioni per scaricare il file:

1. Free: basta inserire "0 €" nel prezzo, ma se lo scarichi per lasciarlo nel computer e non utilizzarlo … allora non scaricarlo.

2. Free and Share: ti propongo uno scambio: tu lo scarichi (basta inserire 0 € nel prezzo) ed in cambio lo condividi via mail con un amico, all'interno del tuo blog, sito, pagina facebook.
Ecco il link: https://gum.co/sketchnotebook_2_0

3. Donate: decidi tu il valore che vuoi dare a questo lavoro, inserisci la cifra e scarica. Pensa che stai dando un valore che sarà direttamente proporzionale all'uso che ne farai.

Buona lettura e buone sketch !



sabato 1 settembre 2018

Come migliorare le proprie SketchNote con l'Intelligenza Emotiva



Approfittando dell'ultimo SketchNote Lab svoltosi a Cagliari mi sono focalizzato sul modellizzare il processo di miglioramento che possiamo mettere in atto utilizzando le emozioni come "motore" di feedback. Sorvolo sulla teoria del disegnare con la parte destra del cervello (per i più curiosi consiglio il libro di Betty Edwards "Disegnare con la parte destra del cervello") e passo direttamente al processo da seguire per auto-migliorarsi.

- Step 1: disegniamo seguendo i consigli di Betty Edwards, "pensiamo destro" utilizzando solo linee, curve, punti, lo spazio, distanze, proporzioni, somiglianze ..... insomma "costringiamo" il nostro cervello ad usare le "capacità" del destro.
- Step 2: Osserviamo con attenzione la sketch
- Step 3: lasciamo andare le emozioni e riconosciamole, siano esse piacevoli (soddisfazione, sorpresa, piacevolezza, ....) o spiacevoli (fastidio, dubbio, disagio, ....).
- Step 4: razionalizziamo le emozioni e chiediamoci "che cosa genera quella emozione ?", "qual'è l'elemento grafico che sviluppa l'emozione ?", "qual'è l'emozione che vorrei provare e come dovrebbe essere quell'elemento grafico per farmela provare ?"
- Step 5: se l'emozione è piacevole manteniamo l'elemento grafico, se è spiacevole decidiamo come cambiarlo affinché diventi piacevole.

Riprendiamo dallo Step 1 e ri-disegnamo ....

Faccio un esempio con la Sketch qui sotto:

- Step 1: disegno la figura n° 1
- Step 2: Osservo con attenzione la sketch
- Step 3: riconosco una emozione di "fastidio" ... di "dubbio"
- Step 4: "qual'è l'elemento grafico che sviluppa l'emozione?" Risposta: "le braccia ... la loro attaccatura è troppo bassa, sembrano uscire dal costato ... non dalle spalle." 
- Step 5: decido di spostare le braccia in alto: facendole "uscire" dalle spalle probabilmente proverò una emozione di "piacevolezza" per l'equilibrio della figura.

Riprendo dallo Step 1 e ri-disegno .....

- Step 1: disegno la figura n° 2
- Step 2: Osservo con attenzione la sketch, soprattutto la modifica delle braccia.
- Step 3: riconosco una emozione di "piacevolezza"
- Step 4: le braccia che escono dalle spalle mi danno una sensazione piacevole
- Step 5: mantengo anche in futuro le braccia in questa posizione.

Ultimo consiglio: oltre ad ascoltare le proprie emozioni, posso farmi aiutare da altre persone ed intervistarle ascoltando le loro emozioni e guidandole nel processo. I feedback degli altri saranno molto preziosi per migliorare le nostre sketch.

giovedì 3 novembre 2016

Emotion Card


Già in un altro Post avevo trattato di come la formazione esperienziale forse dovrebbe essere chiamata "esperienziale-riflessiva". Dal mio punto di vista non esiste apprendimento se dopo aver vissuto l'esperienza non si mette in atto un processo di riflessione, ed il ruolo di un formatore .... o meglio di un facilitatore è spesso quello di facilitare questo processo.
Negli ultimi anni quindi, il mio interesse ed i miei studi si sono concentrati sulle fasi formative della riflessione, piuttosto che sulle esperienze (small techniques, sport e metafore varie).
Uno degli aspetti più interessanti, e forse più difficili, è quando nella riflessione ragioniamo sulle sensazioni, sugli stati d'animo e sulle emozioni provate. Senza voler approfondire in questo Post il tema Intelligenza Emotiva, per il quale rimando all'enorme letteratura presente ... mi concentrerei su come aiutare le persone a mettersi in contatto con le proprie emozioni.

Mi ha sempre colpito la difficoltà nel associare una parola allo stato d'animo: davanti alla domanda "che emozioni avete provato?" le risposte sono spesso lunghi silenzi. A prescindere dalla paura nell'esprimere un'emozione, a volte non si è capaci di distinguere e denominare le proprie emozioni.

Ho pensato quindi di "facilitare" questo processo utilizzando delle "Emotion Card". Ho identificato 48 emozioni e le ho associate ad altrettante SketchNotes. Stampate, tagliate e plastificate le presento nei momenti di riflessione e chiedo alle persone di trovare quelle che più si adattano all'emozione che hanno provato durante l'esperienza.

Ho pensato di mettere a disposizione questo strumento a chi ne volesse fare uso ... se volete le potete scaricare ai seguenti link:
Come vedrete lascio a voi decidere se volete dare un valore a questo lavoro: non mi aspetto di guadagnare dalla diffusione di questo materiale ma penso che se voi investirete anche solo 1 centesimo darete un valore allo strumento, lo realizzerete con attenzione e lo utilizzerete con cura. Se è gratuito probabilmente lo scaricherete e lo dimenticherete in una cartella del computer. Pensateci ....

Passiamo a come realizzarle:

1) stampate il PDF:



2) ritagliate le card (seguite i crocini e le linee guida):



 3) fatele plastificare in copisteria




4) ritagliatele lasciando un bordo di plastificazione di almeno 3 mm



5) utilizzatele nelle riflessioni .... e non dimenticate di mandarmi i vostri feedback:



Created with flickr slideshow.

The SketchNoteBook

Le Sketchnote sono state per me una scoperta importante. Negli ultimi 2 anni mi accompagnano quotidianamente in numerose situazioni:
  • prendere appunti
  • progettare una riunione o un corso
  • facilitare un incontro formativo
  • studiare
  • supportare una presentazione in pubblico
  • ....
Mi sento sempre in debito con Mike Rohde, che mi ha permesso di scoprire questa fantastica tecnica.
Dopo due anni di pratica e di sperimentazioni, ma anche di erogazione di corsi sul tema, ho pensato di condensare i principi ed i metodi per realizzare le Sketchnote in un libro. Ho creato così "SketchNoteBook", un libro che cerca di rispondere alle seguenti domande:
  • cosa sono le SketchNote ?
  • Perché usarle ?
  • Quando usarle ?
  • Come realizzarle ?
il tutto realizzato rigorosamente attraverso la tecnica delle SketchNote.
Se siete curiosi, potete scaricare una preview del primo capitolo al seguente link.  
Il libro è acquistabile in formato PDF su piattaforma Gumroad al seguente link, oppure in formato cartaceo qui o ordinabile nelle librerie con il seguente ISBN: 9788891153258.
 
The Sketchnote have been for me an important discovery. In the last two years accompanied me on a daily basis in many situations:
take notes
• planning a meeting or a course
facilitate a training meeting
study
support a public presentation
....
I always feel indebted to Mike Rohde, who allowed me to discover this fantastic technique.
After two years of practice and experimentation, but also the delivery of courses on the subject, I decided to condense the principles and methods to achieve the Sketchnote in a book. I created so "SketchNoteBook," a book that seeks to answer the following questions:
What are the SketchNote?
• Why use them?
When you use them?
How to achieve them?
all made strictly through the technique of SketchNote.
If you're curious, you can download a preview of the first chapter to the following link.
The book is available in PDF format on the platform Gumroad at the following link, or in print here in bookstores or ordered with the following ISBN: 9788891153258.
domenica 16 novembre 2014

"The SketchNoteBook" is (almost) out

Nei primi giorni del 2014, mi sono appassionato nel realizzare un manuale a supporto dei corsi di Sketchnote. Ne è uscito un libro di 62 pagine, scritto tutto con la tecnica delle Sketchnote, che vuole rispondere alle seguenti domande:
  • cosa sono le Sketchnote
  • perché usarle
  • quando usarle
  • come realizzarle.
I corsi di Sketchnote svolti nei primi 6 mesi dell'anno sono stati un'ottima occasione per "testare" e migliorare il manuale.


Created with flickr slideshow.


In questi giorni ho approfittato delle ferie estive per sistemare definitivamente il testo, e mandarlo in stampa attraverso il sito di self publishing YouCanPrint. Presto sarà disponibile in libreria sotto forma cartacea.

Per chi lo volesse in formato PDF il manuale è acquistabile sulla piattaforma Gumroad:



lunedì 1 settembre 2014

143 Visuals

Quando un paio di anni fa mi sono avvicinato al mondo delle Sketchnote non mi immaginavo che avrebbero occupato un ruolo così importante nella quotidianità. Ero incuriosito e pensavo che avrebbero potuto prendere il posto delle Mappe Mentali per organizzarmi le idee.
Oggi mi "scopro" utilizzarle praticamente ovunque per ...
- prendere appunti
- studiare
- comprendere e apprendere
- facilitare visualmente le lezioni
- facilitare le fasi di riflessione dei gruppi in formazione
- sessioni di public speaking (al posto delle slide di PowerPoint)
- realizzare progetti formativi
- progettare viaggi o escursioni
- pianificare il tempo
- pianificare giornate formative
- realizzare ToDo List
- brainstorming
 - ....

e chissà quanti altri usi senza rendermene conto.
Beh, ammetto con sincerità la grande soddisfazione nel trovarmi tra i 56 "sketchnoters" che Scott Torrance ha selezionato per il suo "143 Visuals".


Un ebook in formato PDF con una collezione di 143 "doodle" di stili diversi, realizzati appunto da 56 sketchnoters di tutto il mondo, cosnigliatissimo a chi si sta appassionando alle Sketchnote (l'ebook è scaricabile dalla piattaforma Gumroad gratuitamente per le prossime 2 settimane).

Doppio ringraziamento per Scott: oltre a includermi nel tuo testo mi ha ridato energia e carica per finire "SketchNoteBook" il mio personalissimo manuale per imparare a realizzare Sketchnote già testato negli ultimi corsi formativi.
Ancora pochi giorni e sarà online ....




martedì 19 agosto 2014

SketchNote Lab


Questo corso è stato proprio soddisfacente ....
giovedì 14 novembre 2013

Chi ha inventato le SketchNote ?

Mi sono spesso chiesto chi ha inventato le SketchNote. Non ci sono dubbi: è stato sicuramente Leonardo da Vinci ….

Le prove sono evidenti non solo da come prendeva appunti ….

DaVinci01

DaVinci04 DaVinci05 DaVinci03

…. ma soprattutto dai 7 principi di cui era fautore, e che risultano fondamentali anche per realizzare le SketchNote:

  1. curiosità: insaziabile sete di sapere e di miglioramento continuo;
  2. dimostrazione: imparare dall’esperienza (e questo è alla base del metodo esperienziale);
  3. sensazione: utilizzare i propri sensi, ascoltare le proprie emozioni;
  4. sfumato: saper utilizzare l’ambiguità, il paradosso e l’incertezza
  5. arte & scienza: trovare l’equilibrio tra l’emisfero destro (creatività, immaginazione) che l’emisfero sinistro (razionalità, logica) della mente;
  6. corporalità: coltivare un equilibrio tra mente e corpo
  7. connessione: la capacità di pensare in ottica sistemica, connettere le cose.
domenica 27 ottobre 2013

Leadership & Facilitazione Visuale

In questi giorni di agosto sto studiando “Agile Retrospectives” di Ester Derby e Diana Larsen. Il testo nasce negli ambienti SCRUM, un processo utilizzato dai primi anni 1990 per gestire lo sviluppo di prodotti complessi (soprattutto software). Uno dei momenti fondamentali di questo processo è rappresentato dagli incontri di miglioramento, chiamati “retrospezioni”. Sto studiando questo libro perché esiste a mio parere una stupefacente similitudine tra una riunione di retrospezione dello scrum ed un debriefing di formazione esperienziale. Il ruolo del facilitatore, soprattutto, è molto vicino nei due processi e richiede skill ed attitudini del tutto similari. Una delle capacità fondamentali richieste è quella di saper facilitare visualmente gli incontri. Questo (oltre ad incoraggiarmi ancora di più ad approfondire lo studio delle SketchNote), mi ha portato a fare qualche ricerca in internet; tra le varie scoperte un interessante PDF che riassume un libro di David Sibbet sulle capacità richieste ad un Leader di facilitare il lavoro del team attraverso il visuale. Conoscevo David Sibbet per la teoria di evoluzione dei gruppi TPM (Team Performance Model), ma non per il suo lavoro sul Visuale.

Lascio la lettura del PDF a chi ne fosse interessato, ma riassumo in estrema sintesi i 7 strumenti visuali fondamentali che un Leader dovrebbe possedere:

  1. Metafore e modelli visuali per aiutare le persone a comprendere come funzionano le cose nella propria organizzazione;
  2. Riunioni con grande uso della visualizzazione per ispirare, coinvolgere, sostenere il pensiero, supportare promulgazione;
  3. Template grafici visuali per ogni tipo di pianificazione;
  4. Matrici per decidere: per migliorare il processo decisionale del team è necessario che tutti abbiano una chiara comprensione visiva delle alternative possibili;
  5. Gestione dei Progetti con strumenti grafici semplici, che diano l’idea di un percorso con le giuste tappe (milestone);
  6. StoryMaps grafici: grandi manifesti che integrano la storia, le visioni, le sfide, i valori, i comportamenti critici, e altre idee chiave;
  7. Video e strumenti grafici “virtuali”. Secondo Sibbet un leader deve saper usare questi strumenti in modo efficace ed efficiente.

Che dire … non rimane che comprare il libro, anche se sono molto indeciso tra Visual Leaders, Visual Meetings e Visual Teams ….

SketchNote vs. Powerpoint

 
In questi giorni di calma d’agosto ne approfitto per dedicare un po’ di attenzione al blog, che spesso abbandono a causa degli impegni formativi. Stesso argomento del Post precedente: SketchNote. Condivido qui sotto un interessante (secondo me) esperimento utilizzando le SketchNote e Prezi, il software di presentazione alternativo a PowerPoint.
A fine giugno, in occasione dell’Experiential Training BarCamp, ho provato a facilitare visualmente l’apertura dei lavori utilizzando una SketchNote in alternativa alle “classiche” slide. Questo il risultato:

Ho realizzato la Sketchnote con SketchBook Pro che faccio girare sul mio Tablet Samsung ATIV Smart PC Pro 700T. Caricata l’immagine su Prezi ho poi inserito foto e testi in piccolo vicino ai punti principali (le cache) che volevo trattare durante l’introduzione.
Due parole sulla SketchNote: ho usato un patterns “path” per dare l’idea che l’introduzione avrebbe seguito una sequenza cronologica di punti (i cache) voluta e precisa. Ho creato l’animazione in modo da “zoommare” costantemente dagli argomenti principali (i cache) ai sottoargomenti che volevo sviluppare; ho cercato in questo modo di far sempre percepire al pubblico “dove ero” rispetto all’introduzione che stavo facendo. Per perseguire quest’ultimo obiettivo tornavo sempre a "zoommare” sull’intera SketchNote: penso che la percezione di “dove siamo” sia sempre forte.
Ritengo che questa sia la differenza fondamentale con PowerPoint. Il software di Microsoft usa una serie di slide sequenziali, Prezi un’unica slide dove si “zoomma” in e out. Penso che il pericolo delle Slide (soprattutto quando sono numerose) sia che il pubblico possa “perdersi”, sia rispetto al discorso, sia rispetto ad eventuali collegamenti logici tra dei punti. Un’unica slide da zoommare (un po’ come una mappa geografica), permette sempre di avere una “visione dall’alto” (overview), ed all’occorrenza un approfondimento sul punto sviluppato.
Un’ultima considerazione: penso che questa possibilità di “zoommare” richiami in modo naturale la nostra capacità deduttiva(dal generale al particolare = zoom in) ed induttiva (dal particolare al generale = zoom out), ed in questo senso sia molto più consona alle nostre umane metodologie di apprendimento.
venerdì 9 agosto 2013

Studiare con le SketchNote

WP_20130807_001

Un veloce esempio di SketchNote usate per studiare: qui sopra ho appena finito il capitolo 1 di “Agile Retrospectives: Making Good Teams Great”. Sulla pagina bianca tra il primo ed il secondo capitolo sintetizzo i punti principali su una SketchNote.

Alcuni aspetti da sottolineare:

  • sintetizzare vuol dire tenere i concetti fondamentali e più importanti, non traccio esempi o frasi ridondanti usate per spiegare i concetti;
  • obbligatoriamente tutto deve stare su una pagina unica (questo limite stimola la sintesi e l’analisi);
  • uso un Pattern tipo “Path” …. direi che una forma a “percorso” ben si presta per questo capitolo che esprime concetti sequenziali;
  • i cache principali (raffigurati con dei cartelli) rappresentano i titoli dei paragrafi, in questo caso sono perfetti ….

Farò così alla fine di ogni capitolo … e poi, una volta finito il libro, realizzo un’unica SketchNote finale, che dovrà risultare la sintesi delle SketchNote di ogni capitolo. Uno dei vincoli che mi darò è che stia tutta su un foglio A4. In questo modo avrò su un unico foglio la sintesi di tutto il libro.

mercoledì 7 agosto 2013

In partenza per IALT8

IALT cresce, siamo all’8° edizione. Questa volta ci trasferiamo in Lettonia, dove ci aspetta Rolands,  il 3° Trainer Esperienziale di EZI.

Chissà che ci aspetta, nel frattempo ecco la traccia delle giornate, rigorosamente in modalità SketchNote:

Timetable IALT8

Comprensione, sketch, patterns

In questo periodo sto studiando le Sketchnote, e la loro applicazione mi sta dando spunti di riflessioni interessanti. La comprensione passa per l’aggregazione di concetti ed idee, e nelle Sketchnote questo passaggio è evidente. Lo stesso Mike Rohde, nel suo libro, evidenzia come un passaggio fondamentale nel prendere appunti con le Sketch sia:

  1. Sketch
  2. Cache Ideas
  3. Recognize Patterns

Effettivamente mi rendo conto che “comprendere” significhi trovare il senso logico ( = Pattern) tra le idee ed i concetti. E spesso una maggiore comprensione avviene quando il Pattern evolve, diventa più … personale.

E’ quello che mi è successo ad esempio riassumendo il libro di Mike Rohde: il primo Pattern era probabilmente quello nella testa di Mike che lo ha portato ad elaborare il libro in un certo modo. Il secondo è quello più mio, uscito dalle mie personali interpretazioni e riflessioni.

Una volta che la comprensione è raggiunta, il processo di Sketch si inverte:

  1. Draw Pattern
  2. Cache Ideas
  3. Sketch
domenica 10 marzo 2013

Le Sketchnote alle elementari.

Era già successo tre anni fa, mia figlia Emma ha sfruttato la meravigliosa capacità dei bambini di apprendere dall’esperienza. Tre anni fa aveva “imitato” le mie mappe mentali, oggi è toccato alle SketchNote.

 

sketchnote emma

La situazione era similare: una poesia da imparare a memoria per scuola. Nel 2010 aveva scritto una frase per ogni macro-ramo, oggi ha disegnato una SketchNote seguendo un pattern di tipo “path”. In entrambi i casi i risultati sono stai ottimali: in poche decine di minuti aveva memorizzato la poesia. Forse con le SketchNote ha impiegato meno tempo a memorizzare, ma non posso paragonare la situazione in quanto oggi ha 8 anni, 3 anni fa ne aveva appena compiuti 6.

Alcune riflessioni personali:

  • sempre stupefacente la capacità di apprendimento dei bambini. Io ho studiato il libro di Mike Rohde e sto facendo molto esercizio per trasformare una conoscenza in competenza, mentre i bambini sembrano saper applicare velocemente e con grande facilità ciò che hanno acquisito alla realtà pratica. MI chiedo se buona parte della nostra fatica di adulti non sia nel “buttare via” ciò che abbiamo acquisito per sostituirlo con il nuovo apprendimento;
  • ho subito ripreso in mano The Sketchnote Hanbook e sono andato a pagina 14, dove Mike Rohde scrive: “MANY PEOPLE tell me they can’t create sketchnotes because they can’t draw. You can draw: you just need to awaken your gradde school Skills ! KIDS draw constantly! They doodle ideas with ease and will draw what they imagine without a second thought.” ;
  • chi ha studiato le Sketchnote potrà notare che nel disegno di Emma ci sono buona parte degli Elementi di una SketchNote, per la precisione: Typography, Draw, Handwritting, Arrows, Containers (mancano solo Bullets, Icon e Dividers);
  • 3 anni fa dopo che Emma ha portato a scuola le Mappe Mentali è nato un dialogo con le maestre e abbiamo organizzato un laboratorio sulle Mappe Mentali con appassionata partecipazione  da parte di tutte le maestre. Chissà se adesso tocca alle SketchNote ….

SketchNote

Quando durante le ferie di Natale ho studiato “The Sketchnote Handbook” di Mike Rohde ho trovato finalmente la soluzione a molte problematiche che l’uso delle Mappe Mentali non aveva risolto. Ma andiamo con ordine, e rispondiamo a qualche domanda.

The SketchNote's "The SketchNote Handbook"

Cosa sono ? Definirei le SketchNote come una “metodologia di scrittura grafica”. Parlerei di “metodologia” perché Mike Rohde ha delineato un chiaro e preciso metodo per la loro realizzazione. Si tratta poi di scrittura, ma decisamente “grafica” per come viene realizzata.

Come sono fatte ? Direi che le SketchNote sono un mix di scrittura e di elementi grafici, che possono rientrare in un elenco ben definito di modelli (ed in questo senso le Mappe Mentali possono essere considerate come un “sottoinsieme” delle SketchNote).

A cosa servono ? Qui viene il bello, perché secondo me sono uno strumento che può trovare applicazione in moltissime situazioni quotidiane, come ad esempio:

  • Prendere appunti;
  • Riassumere libri, testi, documenti (l’immagine qui sopra è il mio riassunto del testo di Mike Rohde);
  • Studiare;
  • Memorizzare;
  • Apprendere, comprendere, dedurre ….
  • Creare (momenti di idee, brainstorming, creatività, …);
  • Facilitare la comprensione degli altri (facilitazione visuale durante attività formative o riunioni);

Esempi ? Nulla di più facile, basta dare un’occhiata al gruppo creato da Mike Rohde su Flickr a questo link.

Vantaggi ? Direi che i vantaggi maggiori che trovo nell’uso delle SketchNote sono:

  • allenano le nostre Competenze di Sintesi ed Analisi;
  • ci permettono velocità nella scrittura;
  • favoriscono la concentrazione;
  • direi che sono addirittura “rilassanti”;
  • aiutano a sviluppare le capacità di induzione (dal particolare al generale) e di deduzione (dal generale al particolare);
  • forniscono una “visione dall’alto”, una “overview”;
  • allenano le nostre Competenze di Fantasia e Creatività (attraverso il disegno, e questo mi ricorda molto “Disegnare con la parte destra del cervello” di Betty Edwards.

Approfondimenti ? per chiunque sia interessato ecco qui qualche approfondimento:

·

Concludendo una piccola recensione del testo di Mike Rohde: scritto completamente con la tecnica delle sketchnote risulta rapido, veloce ed efficace. Ha un grande vantaggio (soprattutto rispetto ai numerosi manuali sulle Mappe Mentali in commercio): non perde molto tempo nel “celebrare” le SketchNote, ma fornisce le conoscenze necessarie per passare subito all’azione. Riesce addirittura ad insegnare come disegnare qualsiasi cosa usando 5 elementi grafici “base” (cerchio, quadrato, triangolo, linea e punto). A questo link potete vedere qualche capitolo in anteprima. Consigliatissimo …….

domenica 3 febbraio 2013

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