Archive for febbraio 2013

Induzione e deduzione

Riflettevo sulla Riflessione (ultimamente è capitato qui e qui, evidentemente il tema mi interessa …) e prendevo qualche appunto …

Appunti

Nella formazione Esperienziale, seguendo il ciclo di Kolb, l’Esperienza è il momento in cui le persone vivono situazioni concrete, realtà, agiscono, mettono in atto comportamenti. Perché si possa andare verso l’apprendimento, secondo Kolb, bisogna vivere una successiva fase di Riflessione, quindi Concettualizzazione ed infine Sperimentazione. Mi sono chiesto quali processi mentali che mettiamo in atto in queste tre fasi.

  • Riflessione: in questa fase dovremmo ripensare all’esperienza come se fosse un film, come se potessimo rivedere alla moviola una sequenza (memoria a breve termine). Mentre rivediamo le scene iniziamo a valutare e giudicare (cosa è andato bene ? quali sono stati i comportamenti osservati ? ….), e mettiamo quindi in gioco le nostre capacità cognitive razionali.
  • Concettualizzazione: qui mettiamo in atto le nostre capacità di induzione: partendo da singoli casi particolari cerchiamo di stabilire delle leggi, delle regole, dei concetti. Penso che possa essere interessante approfondire il metodo induttivo nella relativa pagina di Wikipedia.
  • Sperimentazione: dopo il metodo induttivo …. non può che venire quello deduttivo: da concetti e premesse generiche procedo verso la loro determinazione nella realtà tangibile. Semplicemente: dal generale al particoale. Anche in questo caso un approfondimento è d’obbligo.

A quanto pare Aristotele e Socrate sono stati i primi a parlare di induzione e deduzione e mi colpisce notare come i temi si leghino allo sviluppo della conoscenza: “Il processo gnoseologico (= teoria della conoscenza) inverso alla deduzione è l'induzione, secondo cui il pensiero si fonda sull'esperienza: i dati sensibili sono indotti, cioè introdotti, nell'intelletto, che a partire da essi elaborerebbe leggi universali e astratte; il procedimento è detto anche a posteriori in quanto l'espressione del giudizio circa la realtà sarebbe possibile solo dopo l'esperienza.”

Le Sketchnote alle elementari.

Era già successo tre anni fa, mia figlia Emma ha sfruttato la meravigliosa capacità dei bambini di apprendere dall’esperienza. Tre anni fa aveva “imitato” le mie mappe mentali, oggi è toccato alle SketchNote.

 

sketchnote emma

La situazione era similare: una poesia da imparare a memoria per scuola. Nel 2010 aveva scritto una frase per ogni macro-ramo, oggi ha disegnato una SketchNote seguendo un pattern di tipo “path”. In entrambi i casi i risultati sono stai ottimali: in poche decine di minuti aveva memorizzato la poesia. Forse con le SketchNote ha impiegato meno tempo a memorizzare, ma non posso paragonare la situazione in quanto oggi ha 8 anni, 3 anni fa ne aveva appena compiuti 6.

Alcune riflessioni personali:

  • sempre stupefacente la capacità di apprendimento dei bambini. Io ho studiato il libro di Mike Rohde e sto facendo molto esercizio per trasformare una conoscenza in competenza, mentre i bambini sembrano saper applicare velocemente e con grande facilità ciò che hanno acquisito alla realtà pratica. MI chiedo se buona parte della nostra fatica di adulti non sia nel “buttare via” ciò che abbiamo acquisito per sostituirlo con il nuovo apprendimento;
  • ho subito ripreso in mano The Sketchnote Hanbook e sono andato a pagina 14, dove Mike Rohde scrive: “MANY PEOPLE tell me they can’t create sketchnotes because they can’t draw. You can draw: you just need to awaken your gradde school Skills ! KIDS draw constantly! They doodle ideas with ease and will draw what they imagine without a second thought.” ;
  • chi ha studiato le Sketchnote potrà notare che nel disegno di Emma ci sono buona parte degli Elementi di una SketchNote, per la precisione: Typography, Draw, Handwritting, Arrows, Containers (mancano solo Bullets, Icon e Dividers);
  • 3 anni fa dopo che Emma ha portato a scuola le Mappe Mentali è nato un dialogo con le maestre e abbiamo organizzato un laboratorio sulle Mappe Mentali con appassionata partecipazione  da parte di tutte le maestre. Chissà se adesso tocca alle SketchNote ….

Esperienziale 2.0

E’ curioso come partendo dalla definizione del web 2.0 ….

Il Web 2.0 è un incrocio di funzionalità che facilitano la partecipazione e la condivisione delle informazioni, l’interoperabilità e la collaborazione sul World Wide Web . Un sito Web 2.0 permette agli utenti di interagire e collaborare tra loro in un “social media” come creatori di dialogo, di user-generated content in una comunità virtuale, a differenza di siti web (1.0) dove gli utenti (che sono solitamente visti come “consumatori”) sono limitati alla visione passiva di contenuti che sono stati creati per loro.

si possa ottenere una interessante descrizione della formazione esperienziale.

l’esperienziale è un incrocio di funzionalità che facilitano la partecipazione e la condivisione delle informazioni, la conoscenza  e la collaborazione tra le persone . Un progetto esperienziale permette agli utenti di interagire e collaborare tra loro in un “ambiente sociale” come creatori di dialogo, di “contenuti da loro stessi creati”  in una comunità reale, a differenza di aule formative tradizionali (1.0) dove gli utenti (solitamente visti come “consumatori”) sono limitati alla visione passiva di contenuti che sono stati creati per loro.

SketchNote

Quando durante le ferie di Natale ho studiato “The Sketchnote Handbook” di Mike Rohde ho trovato finalmente la soluzione a molte problematiche che l’uso delle Mappe Mentali non aveva risolto. Ma andiamo con ordine, e rispondiamo a qualche domanda.

The SketchNote's "The SketchNote Handbook"

Cosa sono ? Definirei le SketchNote come una “metodologia di scrittura grafica”. Parlerei di “metodologia” perché Mike Rohde ha delineato un chiaro e preciso metodo per la loro realizzazione. Si tratta poi di scrittura, ma decisamente “grafica” per come viene realizzata.

Come sono fatte ? Direi che le SketchNote sono un mix di scrittura e di elementi grafici, che possono rientrare in un elenco ben definito di modelli (ed in questo senso le Mappe Mentali possono essere considerate come un “sottoinsieme” delle SketchNote).

A cosa servono ? Qui viene il bello, perché secondo me sono uno strumento che può trovare applicazione in moltissime situazioni quotidiane, come ad esempio:

  • Prendere appunti;
  • Riassumere libri, testi, documenti (l’immagine qui sopra è il mio riassunto del testo di Mike Rohde);
  • Studiare;
  • Memorizzare;
  • Apprendere, comprendere, dedurre ….
  • Creare (momenti di idee, brainstorming, creatività, …);
  • Facilitare la comprensione degli altri (facilitazione visuale durante attività formative o riunioni);

Esempi ? Nulla di più facile, basta dare un’occhiata al gruppo creato da Mike Rohde su Flickr a questo link.

Vantaggi ? Direi che i vantaggi maggiori che trovo nell’uso delle SketchNote sono:

  • allenano le nostre Competenze di Sintesi ed Analisi;
  • ci permettono velocità nella scrittura;
  • favoriscono la concentrazione;
  • direi che sono addirittura “rilassanti”;
  • aiutano a sviluppare le capacità di induzione (dal particolare al generale) e di deduzione (dal generale al particolare);
  • forniscono una “visione dall’alto”, una “overview”;
  • allenano le nostre Competenze di Fantasia e Creatività (attraverso il disegno, e questo mi ricorda molto “Disegnare con la parte destra del cervello” di Betty Edwards.

Approfondimenti ? per chiunque sia interessato ecco qui qualche approfondimento:

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Concludendo una piccola recensione del testo di Mike Rohde: scritto completamente con la tecnica delle sketchnote risulta rapido, veloce ed efficace. Ha un grande vantaggio (soprattutto rispetto ai numerosi manuali sulle Mappe Mentali in commercio): non perde molto tempo nel “celebrare” le SketchNote, ma fornisce le conoscenze necessarie per passare subito all’azione. Riesce addirittura ad insegnare come disegnare qualsiasi cosa usando 5 elementi grafici “base” (cerchio, quadrato, triangolo, linea e punto). A questo link potete vedere qualche capitolo in anteprima. Consigliatissimo …….

domenica 3 febbraio 2013

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