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dall’Azione alla Form-Azione

Agosto sta finendo e nell’ultima settimana sto passando dall’Azione ……

….. alla Form–Azione:
Sanypet Time Management
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Mi rendo conto ora che l’ultimo Post è datato 31 luglio, ma d’altronde le attività Web 2.0 si erano spostate su Blog del RaftingCenter.
Come recita il famoso ed antico detto: Mens Sana in Corpore Sano. Ma non è ancora finita …..

Outdoor Training: sviluppo individuale in Hydrospeed



Visto il successo dell'edizione di maggio, abbiamo pensato di organizzare una seconda edizione del corso di Outdoor Training sullo sviluppo individuale anche a settembre.


La brochure dell'evento con la relativa scheda di iscrizione è scaricabile al seguente link.


Colgo l'occasione per dare il link ai video che stiamo girando durante questa stagione 2008 presso il Centro Rafting Val di Sole.

Outdoor Training: YourSelf Leadership



Val di Sole, sabato 24 & domenica 25 maggio 08

Per il secondo anno consecutivo ho organizzato un corso Outodoor in collaborazione con il Rafting Center Val di Sole; il tema sarà lo sviluppo della Leadership personale e la "metafora outdoor" è rappresentata dall'hydrospeed.
Le teorie di apprendimento degli adulti più utilizzate nella formazione aziendale evidenziano come senza un adeguato ancoraggio alla vita reale delle persone non possa essere raggiunto un apprendimento vero, sufficiente e persistente. Tra le nuove strade formative l’Outdoor Training rappresenta sicuramente una delle strade più efficaci ed efficienti. Si tratta di percorsi formativi svolti nella natura ed all’aria aperta, in cui i partecipanti, incontrandosi fuori dai ruoli e dai contesti organizzativi consolidati e rigidi, vivono esperienza d’apprendimento emotivamente coinvolgenti, affrontando attività e situazioni nuove e spesso impreviste. Ai momenti di azione, vengono affiancati momenti di valutazione in aula per riflettere sulle esperienze vissute sviluppando così le competenze target e le capacità di apprendere dall’esperienza.

Due approfondimenti:

  • penso sia interessante notare che l'evento è stato pensato in modo che possa essere abbinato ad un week end di vacanza assieme ad amici o alla famiglia;
  • cos'è l'hydrospeed ? Potete dare un'occhiata ai seguenti video:



Risonanza magnetica

Come anticipato con il Post di ieri, questa mattina ho fatto la visita ortopedica. Il medico ipotizza un sovraccarico, ma prima di pronunciarsi mi ha prescritto una risonanza magnetica. Mi sa che per i prossimi mesi la canoa ritornerà lo sport principale .....
lunedì 10 marzo 2008

Stop&Ri-Stop

Domani ore 9.30 visita presso la Casa di Cura di Abano Terme, al reparto di ortopedia per capire esattamente che mi è successo al ginocchio.
Al fine di avere notizie fresche per domani, oggi ho provato a fare una corsetta per capire "come sono ridotto". Beh, sono migliorato ! L'ultima volta che ho corso (3 settimane fa) mi sono bloccato a 1,5 Km per il sopraggiungere del dolore, oggi mi sono fermato a 2,5 Km; cioè un km in più.
Per consolarmi ho caricato la canoa sulla macchina e mi sono fatto un'ora al campo slalom si Limena: la stagione estiva si avvicina e penso che il mio obiettivo sportivo della maratona verrà dirottato nel mondo WildWater, per fortuna in canoa il ginocchio non fa male.
domenica 9 marzo 2008

Stop&Stop

E’ passato più di un mese dal 10 gennaio, giorno in cui mi sono infortunato al ginocchio sinistro.

Questa sera ho riprovato a correre, ma dopo 1 Km, puntuale come un orologio svizzero, il ginocchio ha iniziato a dolermi nuovamente.

Inizio a pensare che la Maratona di Padova sarà quella del 2009 …..

sabato 16 febbraio 2008

Stop&Stop

Come preannunciato ho seguito il metodo Stop&Go. Risultati:
  • Livello 0 - Il fastidio non è presente nella normale attività giornaliera. Paso alla prova per il livello zero della scala: salgo e scendo velocemente due o tre rampe di scale senza avvertire dolore o fastidio.
  • Livello 1 (test del chilometro) - Corro a 5'30"/km per .......... 800 metri: inizio ad avvertite fastidio/dolore. Stop.

Forse è meglio aspettare ancora una settimana.

Infortunio

Faccio seguito all'ultimo Post in cui discutevo dell'"emergenza" da un punto di vista sportivo.
Mercoledì 16 gennaio mi sono fatto visitare da un ortopedico sportivo che mi ha diagnosticato un'infiammazione del tendine rotuleo e del muscolo quadricipite.
Decidendo il titolo da dare a questo Post mi chiedevo se era il caso di usare la parola "infortunio"; mi chiarisce il concetto Albanesi che definisce l'infortunio ....:
quando, dopo la fase di riscaldamento, la prestazione è decisamente compromessa.
Se mi accorgo che praticamente corro con una gamba e mezzo perché non uso
completamente la sinistra per non sentire dolore e, così facendo, perdo
10-20"/km è abbastanza inutile negare la verità: siamo in presenza di un
infortunio.
Tenendo conto che sabato ho provato a fare una corsetta ed il risultato è stato un forte dolore dopo 100 m che non mi permetteva assolutamente di continuare .... direi che posso usare questo termine.
Questo momento di stop si sta trasformando in una fase "Check" (vedi ciclo di Deming) del progetto Maratona.
Anticipo che sto seguendo una cura proposta dall'ortopedico (nonchè fisioterapista) interpellato: e lo strumento di test sarà sicuramente il metodo Stop&Go proposto da Albanesi.
Ai prossimi post il "Check" della situazione.
martedì 22 gennaio 2008

Gestione delle emergenze (sportive)


E dopo le emergenze lavorative passiamo a quelle sportive: come già anticipato nel Post precedente circa a metà dell'allenamento compare un dolore al ginocchio a cui inizialmente non do peso. A tre quarti dell'allenamento non riuscivo più a correre dal dolore.
Emergenza o inconveniente ? Sono due punti di vista differenti: uno è quello di progetto (visto cioè nell'ottica di raggiungere l'obiettivo Maratona), l'altro è quello di passione/sport/sviluppo.
Partiamo da una analisi della situazione, che vale per entrambi i punti di vista. Come dicevo dolore al ginocchio sinistro, localizzato sopra e a sinistra della rotula. Quando ha iniziato a comparire ho provato a fermarmi, dopo una trentina di secondi di corsa diventava molto intenso e si spandeva per tutta la gamba.
Cosa sarà ? Per ora non ho responsi (solo speranze). Sicuramente interessante l'approccio espresso da Tim Noakes e riportato da Micio1970 nel suo Post del 22/12/07: ricercare la causa in ambiti genetico, ambientale, metodologico. Analizziamo ...
  • Genetico. risposta difficile. Corro da molti anni, solo ultimamente però secondo un allenamento intenso e preciso, fino ad oggi non avevo mai avuto problemi. Ambito da approfondire, probabilmente con delle visite mediche.
  • Ambientale. Meteo: giovedì era decisamente umido (aveva da poco smesso di piovere), 7 gradi, cielo coperto, grigio ed uggioso. Fondo: asfalto.
  • Metodologico. Penso l'ambito in cui trovare più indicazioni. Sesta settimana di allenamento, le ultime tre sono state in media di 55/60 km a settimana. La settimana precedente sono uscito ogni giorno (approfittando delle ferie) ed ho aggiunto alla corsa 5 risalite con gli sci d'alpinismo di 500 metri di dislivello l'una. Inoltre, martedì avevo fatto una seduta di salite medie: 500 metri di salita x 12, un totale di 16 Km compreso riscaldamento e defaticamento. Sovraccarico ? Troppa salita ? Inesperienza ???? .... estremamente probabile.

Citando sempre un Post di Micio1970 (colgo l'occasione per ringraziarlo vivamente, il suo Blog è veramente interessante), evidenzierei le variabili che secondo me hanno influito sull'"inconveniente":

  • mancanza di esperienza;
  • eccessivo chilometraggio settimanale;
  • riscaldamento e stretching (mea culpa);

Infine la situazione ad oggi, 3 giorni dopo: non ho più corso ed ho cercato di tenermi a riposo. Non posso dire che il ginocchio mi faccia male, ma sento un continuo fastidio (soprattutto dopo essere stato seduto a lungo) e se provo ad accellerare il passo inizio a sentire un dolore. Idem per quando salgo e scendo le scale. Temo che una visita sia oramai d'obbligo.

Passiamo al punto di vista progettuale: come dicevo nel Post precedente l'unica soluzione è prevedere. Nel pianificare gli allenamenti ho inserito 4 settimane di "tempo di riserva". La tabella prevede 16 settimane di lavoro, le ho iniziate 20 settimane prima della data della Maratona di S.Antonio (27 aprile) in modo da tenermi 4 settimane per eventuali imprevisti. Certo speravo che questi imprevisti fossero un po' più "soft" ... magari qualche influenza o qualche carico di lavoro (professionale) eccessivo. Ora si tratta di vedere se 4 settimane saranno sufficienti per recuperare.

Infine il punto di vista di passione/sport/sviluppo: devo dire che questo evento mi ricorda molto la teoria della focalizzazione negativa così ben espressa da Livio Sgarbi nel suo libro "Istruzioni per Vincere": spesso ci si concentra più su ciò che non si vuole ottenere, piuttosto che su ciò che si vuole. Un esempio calzante: provate ad andare d'estate a fare una discesa in torrente con il rafting, il Kayak o l'Hydrospeed; la guida vi dice: "vedete quel grande sasso al centro del fiume? Bene, andate ovunque eccetto che lì". Dove pensate che finiscano tutti ? Spalmati sul sasso ! La focalizzazione del nostro cervello è stata richiamata sull'obiettivo su cui non dovevamo andare; il messaggio esatto era: "passiamo tra quel grande sasso al centro del fiume e la riva destra" in modo che la focalizzazione fosse sul positivo. Perchè tutto questo ragionamento sul non ? Perchè era proprio da due/tre giorni che pensavo ad un eventuale infortunio. Sarà perchè stavo leggendo con interesse i consigli di Tin Noakes , sarà perchè mi ha attirato l'attenzione il Post di Claudio che conclude l'allenamento con l'infiammazione al ginocchio o il Post di Lanfree sotto ai ferri ?

Gestione delle emergenze (lavorative)

Non posso dirmi estremamente soddisfatto degli ultimi due giorni della settimana lavorativa. Giovedì 10 infatti è arrivata la prima emergenza: non so se si può chiamare emergenza ... forse possiamo parlare di imprevisto. Avviene in ambito sportivo e riguarda le attività in corso per la preparazione alla Maratona: durante l'allenamento (16+16 x 400 veloce a Ritmo Maratona - 5%= 4,43/Km + lento a Ritmo Maratona +15%=5,42/Km) compare un leggero dolore al ginocchio sinistro. Inizialmente non gli do troppo peso e proseguo, ma a tre quarti dell'allenamento il dolore è talmente forte che non riesco più a correre. Ma di questo "inconveniente" preferisco parlarne in modo acurato nel prossimo Post concentrandomi sull'aspetto "sportivo" ma anche sull'aspetto di Project Management.

La seconda emergenza invece è di stampo più lavorativo e avviene venerdì pomeriggio verso le 16.00. Premetto che in questi giorni il carico lavorativo è decisamente elevato, tanto che mi prefiguravo già un week end con almeno due mezze giornate davanti al computer; ma torniamo in ufficio. Durante una telefonata il mio sguardo vagava senza concentrazione sullo schermo del nuovo notebook acquistato gli ultimi giorni di dicembre. All'improvviso accade quello che nessuno di noi vuole mai vedere: una bella schermata nera con caratteri bianchi che mi avvisa di un errore irreversibile. Non faccio neppure in tempo a leggere di cosa si tratta che il notebook si riavvia.
Finisco la telefonata (in modo sbrigativo) e mi concentro ..... il computer si è riavviato, provo a lavorare un po' ... ed inizia a succedere di tutto: continui messaggi di errore, programmi che si chiudono e ... di nuovo la schermata nera.
La faccio breve: dopo una sommaria analisi e una chiaccerata con amici tecnici le ipotesi sono tre:
  • qualche strano errore sui registri di Windows;
  • virus;
  • problemi Hardware.

Quello che più mi interessa in questo contesto è comunque l'aspetto metodologico della situzione, ossia la gestione dell'emergenza. E' chiaro che in questa situazione di sovraccarico di lavoro il blocco del computer risulta un emergenza decisamente seria, soprattutto per chi (come me) tende all'"ufficio senza carte" e all'interno del proprio computer ha tutto, e quindi senza computer è completamente bloccato. La domanda sorge quindi spontanea: quale arma per combattere l'emergenza ? Rispondo metodologicamente: pensare, prevedere, pianificare. In ambito formativo viene chiamata "metodologia delle 3P" (dove le 3 P indicano appunto Pensare, Prevedere, Pianificare), ed indica quella procedura che si mette in atto per gestire le emergenze: non c'è metodo migliore se non quello di prevederle. Unico problema: la procedura dovrebbe essere messa in atto prima che l'emergenza avvenga: se aspettiamo che il problema arrivi possiamo solo citare i latini: "Errare humanum est" (ma ricordiamoci che "perseverare autem diabolicum").

Torniamo al notebook: visto l'enorme importanza che riveste questo "strumento" nella mia attività lavorativa, avevo già pensato all'eventualità di un blocco tecnologico. Prevedendo tutte le difficoltà e i costi a cui sarei andato incontro ho pianificato quello che in gergo tecnico chiamano disaster recovery (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Disaster_recovery). Senza entrare nel tecnico (non è questo lo scopo del Post) dirò che l'architettura Server/Client Small Business Server installata in ufficio già da più di un anno si è dimostrata in questo primo caso di emergenza decisamente funzionale: ho preso il mio vecchio Notebook dall'armadio, l'ho acceso, l'Exchange ha sincronizzato tutto l'Outlook e tutta la cartella Documenti in 5 minuti. Circa 30 minuti dopo il "disaster" stavo lavorando nuovamente sullo stesso file Excel su cui ero impegnato prima che suonasse il telefono.

Leggere anzichè a correre

Dice bene Micio1970 nel suo Post Lore of Running :
anche per capire insieme gli errori di noi podisti che ci portano
inesorabilmente, qualche volta ... a leggere anzichè a correre!

Il tutto mi fa ricordare la distinzione introdotta dal filosofo inglese della conoscenza Gilbert Ryle nel testo The Concept of Mind, tra il Know-How e il Know-That. Il Know-How è fondato sull'esperienza, il Know-That è fondato sulle regole e sulle procedure operative. Ora: è chiaro che ammiriamo sempre le persone di "grande esperienza", e già quando dico "persona di grande esperienza" il più delle volte pensiamo ad una persona di una certa età. Perchè si pensa che il Know-How sia direttamente proporzionale agli anni.
Mi sono sempre chiesto se non ci possa essere un modo per accellerare l'acquisizione dell'esperienza, e mi viene incontro il concetto del Know-That: regole e procedure operative.
E come acquisire regole e procedure ? I casi sono due:
  • o le deduco dopo aver fatto l'esperienza (provo, riprovo, sbaglio, riprovo ed acquisisco esperienza);
  • o le imparo attraverso lo studio e la conoscenza (ad esempio leggere .... ) e poi le provo e le convalido con l'esperienza.

Ancora una volta:

  1. Plan (Pensare = Know That)
  2. Do (Agire = Know How)
  3. Check (Studiare = Know That)
  4. Act (Procedurizzare = Know That)

Ah dimenticavo: tutto questo per dire che ho comprato "Correre per vivere meglio" di Roberto Albanesi ......

Primo Post dell'anno ....


Sono stato combattuto fino all'ultimo: il commento di Giulyrun al mio Post del 31 mi suonava nelle orecchie. Poi mi sono arreso ed invece di andare a correre ho fatto la prima risalita notturna con gli sci d'alpinismo.

Partenza alle 16.45 con -2 gradi centigradi. 556 metri di dislivello, 3,13 Km in 54:13. Imparagonabile con la corsa: vuol dire un passo medio di 17,18/Km .... pur sempre 37 minuti con la FC tra l'80 e il 90%.

Dati a parte, la bellezza delle cime al tramonto avvolte dal silenzio è impagabile. I -19 gradi all'arrivo invece si sono fatti sentire, soprattutto alle mani.

Da annotare: durante la discesa mentre la frontale rischiarava pochi metri davanti a me vedo in lontananza dei catarifrangenti ... molto simili a quelli sulle maglie da corsa. Ed infatti eccoti una coppia di Runner (un Lui ed una Lei) che scendono di corsa sulla pista Belvedere di Folgarida, al buio completo e solo con scarpe da corsa, senza racchette. Ma chi li ferma questi Runner ?

Chi corre l'ultimo dell'anno, corre tutto l'anno.

Stamattina ero indeciso se andare sulle piste o farmi un'ultima uscita di corsa per quest'anno. Poi ho pensato che, visto l'obiettivo della Maratona per l'anno 2008, fosse di buon auspicio la seconda ipotesi. Sono uscito quindi per un "misto" (sterrato + asfalto) di 9 Km: da Dimaro su per la Val Meledrio, Costa Rotian e giù ad Almazzago per ritornare a Dimaro per la ciclabile. Ecco il percorso estrapolato da Google Earth:









  • 9,7 Km
  • tempo: 50 min e 07
  • dislivello (salita): 516 metri
  • ritmo medio: 5.10/Km
  • Calorie: 708
  • FC media: 142 bpm
  • FC Max: 158 bpm

E adesso speriamo che le previsioni del tempo siano veritiere: pare infatti che da mercoledì arrivi finalmente la neve:


Nel frattempo un augurio di buon anno a tutti.

lunedì 31 dicembre 2007

Prima uscita Sci Alpinismo

Nel pomeriggio di ieri prima uscita invernale con gli Sci d'Alpinismo. Partenza da Folgarida (Belvedere) a 1300 metri circa ed arrivo al rifugio Albasini (Malghet Aut) 1860 metri.

Ecco il percorso su Google Earth:

e l'atrezzatura prima della partenza (si intravede dentro lo scarpone il Forerunner):
La mancanza di neve mi ha costretto a risalire lungo le piste (innevate artificialmente) per un totale di 2,9 Km in 52 minuti circa. Dislivello di 552 metri.Alcune osservazioni interessanti analizzando i dati sul Training Center:
  • per 2,1 Km dei 2,9 la FC si è assestata tra l'80% e il 90% della FC Max (pari a 38 minuti su 52);
  • il passo (se è corretto chiamarlo così nello sci ...) è stato di 18,27/ km pari ad una velocità di 3,2 Km/h
  • una punta di FC Max di 162 bpm.

Un'altra osservazione, questa volta "tecnologica": il Forerunner sotto al guanto perde il segnale con il satellite, come si nota guardando il tragitto su MapMyRun. Dal punto più alto (al rifugio Albasini dove mi sono infilato il guanto) all'arrivo (dove mi sono tolto il guanto) il tragitto risulta una meravigliosa linea retta. Sembra quasi che sia sceso volando .... (o in funivia!).

venerdì 28 dicembre 2007

Fine della 5° settimana di allenamento: considerazioni "metodologiche"

Nel Post del 23 dicembre ho fatto un resoconto da un punto di vista "sportivo" delle prime 5 settimane di allenamento alla Maratona. Visto che il progetto ha per me anche una forte connotazione lavorativa vorrei esaminare anche degli aspetti "metodologici".

Project. Uno dei possibili errori nell'intraprendere un progetto a lungo termine è il pensare che l'obiettivo sia lontano nel tempo, e quindi ci sia molto tempo a nostra disposizione. Il concetto è stato più volte ripreso e trova una identificazione precisa nella "metafora dell'elefante": quando ci troviamo lontano dall'elefante non ci preoccupiamo perchè ci sembra piccolo. Solo quando si è molto vicini ci accorgiamo di quanto grande e pericoloso possa essere, ma ormai siamo troppo vicini ed il rischio di esserne schiacciati è alto.
Risulta quindi fondamentale una corretta progettazione:
  1. definire Obiettivo, Attività, Azioni necessarie al raggiungimento (nel mio caso l'Obiettivo è la Maratona, le Attività sono le settimane di allenamento e le Azioni sono le uscite giornaliere);
  2. collocarle nel tempo (diagramma di Gantt).

Potere dell'Overview. Come Jan Carlzon più volte racconta è fondamentale la capacità dell'"Helicopter Overview": saper fare un'azione, essere "sul pezzo", ma nello stesso momento saper alzarsi per vedere il progetto dall'alto e capire come quell'azione influisca nel raggiungimento dell'obiettivo. Detta con un'altra frase: agire locale, pensare globale. Più volte correndo, durante uno degli allenamenti settimanali (soprattutto quando pioveva) mi sono detto "beh, anche se faccio un Km in meno ... cosa vuoi che succeda". Ed invece no: proprio perchè la mia testa si alzava e vedeva dall'altro il progetto degli allenamenti capivo esattamente l'importanza di quel "misero" e "piccolo" ma fondamentale Km.

Time Management. Uno delle mancanze più comuni nelle persone è l'incapacità a segnare sul proprio calendario gli appuntamenti con se stessi. Solitamente il calendario viene utilizzato per segnare gli appuntamenti con gli altri, ma raramente quelli con noi stessi. Risultato: gli "altri" sono dei contraenti forti ed il tempo con loro viene garantito; "noi" siamo dei contraenti deboli e tutto ciò che speravamo e sognavamo di fare rimane ..... da fare. Fondamentale in questa esperienza della Maratona è stato "blindare" il tempo definito per gli allenamenti nel mio calendario di Outlook (e quindi nello smartphone). Tutti gli allenamenti da dicembre ad aprile sono già segnati: in questo modo se qualcuno mi chiede "ci vediamo giovedì prossimo alle 14.00 ?" io gli rispondo "possiamo fare 14.30 ?" (visto che ho un appuntamento con il mio tempo dedicato all'allenamento dalle 12.00 alle 13.30). E lui mi risponde "certo: non c'è problema". Se io non mi fossi segnato sul calendario la corsa, sicuramente la mattina di giovedì mi sarei detto "mannaggia ... mi sarebbe piaciuto tanto andare a correre oggi, ma ho un appuntamento alle 14.00 e non faccio in tempo: devo rimandare."

Lavoro per obiettivi. Un ultimo aspetto di fondamentale importanza: la chiarezza e la determinazione dell'Obiettivo. Se io mi fossi detto "Voglio fare la Maratona" non avrei deciso un Obiettivo, ma avrei espresso un proposito. Cosa vuol dire infatti "fare la Maratona"? Niente. Quale Maratona: quella di Padova, quella di Venezia o quella di New York ? Di che anno: 2008 o 2020 ? In che tempo: 7 ore camminando ? D'altronde è il solito concetto espresso così bene da Svevo nell'Ultima sigaretta.

Una corsa giusto per scaldarsi.

Eccomi come preannunciato in Val di Sole. Visto il freddo intenso ho pensato che fosse importante "scaldarsi" un po' in vista della prima uscita di domani di sci alpinismo. Ho fatto un 10 Km a RM (= 4,58/Km) + 5% ... quindi a 5,13 /Km lungo la meravigliosa ciclabile della Valle: da Dimaro a Mezzana e ritorno.
Temperatura qualche grado sotto zero, ma dopo poche centinaio di metri mi ero già pentito di essermi messo una maglia in più: sono troppo abituato al freddo umido di Abano, qui basta poco per scaldarsi.

L'assenza di neve "pesa" da un punto di vista estetico: come l'anno scorso la si trova solo sopra i 1400 metri. Troppo caldo.
Perturbazioni ? Nenanche l'ombra !



(Auto-)Regalo di Natale e settimana di variazione alla tabella di allenamento per la Maratona.

Questa mattina ho pensato che fosse estremamente importante farsi un bel regalo Natalizio e sono andato a farmi un Trail sui Colli Euganei, qui sotto il percorso in 3D visualizzato su Google Earth:

Tutti i dettagli del percorso a questo link su MapMyRun.

Curioso, durante la salita da Villa a Castelnuovo, incrociare un altro Runner e scambiarsi un affannato e veloce "Buon Natale !". Meravigliosa invece la giornata: più che Natale oggi sembrava inizio marzo.

Qui sotto il grafico del Training Center con i dati di FC, Passo e Altezza:


Massima FC registrata a 164 bpm pochi metri del punto più alto ( i 300 metri di Castelnuovo).
Inizio così la prima delle due settimane di variazione che ho deciso di inserire all'interno della tabella di marcia per la Maratona. Domani mi trasferisco in montagna ed ho programmato di passare agli allenamenti di sci alpinismo .... neve permettendo visto che purtroppo in Val di Sole la neve si incomincia ad incontrare da 1600/1700 metri in sù. Pare che, come l'anno scorso, l'inverno si faccia desiderare e le previsioni non fanno ben sperare (in termini di precipitazioni). Mal che vada c'è sempre la meravigliosa pista ciclabile con i sui 34 km ... (naturalmente le scarpe da corsa sono già in valigia).
Buon Natale a tutti.

martedì 25 dicembre 2007

Fine della 5° settimana di allenamento: considerazioni "sportive"

Con la corsa di questa mattina ho concluso la 5° settimana di allenamento alla Maratona. Come il ciclo di Deming indica (vedi Post precedente) è il momento della fase "Check", in cui studiare i risultati. Grazie a quel fenomenale strumento IT rappresentato dal Forerunner 305 posso studiare i dati fino ad oggi registrati.


Totali:
Il 20 novembre 2007 è stata la prima seduta di allenamento della tabella. In realtà devo conteggiare una settimana di "riscaldamento" iniziata l'11 novembre. Da tale data leggo nel mio Garmin Training Center i seguenti totali:
  • Distanza totale: 278,73 Km
  • Tempo totale: 24:32:30
  • Velocità media: 5,16 /Km
  • Frequenza Cardiaca Media: 142 bpm
  • Frequenza Cardiaca Max: 174 bpm

Attività settimanali - Distanza:

Nelle 5 settimane di allenamento ho registrato un totale di 251,65 km così suddivisi:


Ogni seduta è stata in media di 12,58 km (4 sedute a settimana), la più corta è stata una "ripetuta" di 9,10 Km (per la precisione 12+12 x 400 veloce a RM - 5% = 4,43/Km, lento a RM +15 = 5,42/Km) e la più lunga è rappresentata da delle "Salite Medie" di 17,24 Km ( 10 salite da 500 metri + Corsa Lunga Svelta).
.
Attività settimanali - Tempi:
.
Nelle 5 settimane ho corso per un totale di 22 ore e 35 minuti, suddivisi come segue:

L'allenamento medio risulta essere di 1 ora e 07 minuti, mentre il più lungo è stato di 1 ora e 37.

Attività settimanali - velocità:

Il miglior passo è stato un 4,58 /km (nb: il mio RM = Ritmo Maratona obiettivo) registrato in una ripetuta (5x2000 RM-5%= 4,43 /Km + rec. 1000 a RM+15% = 5,42/Km). Le medie settimanali sono distribuite come segue:


Attività settimanali - Calorie:

L'indice "caloria" è per me ancora molto sconosciuto; non ne ho una grande pratica e per ora mi limito a registrarlo per future valutazioni.


Attività settimanali - Frequenze Cardiache:


Nel grafico sono riportate la media delle FC medie e la media delle FC Max registrate nelle 5 settimane. La "punta" di FC Max è stata di 174 ed è stata registrata durante una seduta di Salite Brevi (500x12).

Attività settimanali - salite:

Sono rimasto molto stupito dallo scoprire che dei percorsi che io ritenevo "in piano" alla fine nascondevano comunque un certo dislivello. Chiaro che gli esercizi di salita medie e brevi incidono molto (dai 200 ai 450 metri di salita), ma anche la corsa "in piano" nasconde in media un'ottantina di metri di salita.


Considerazioni generali:

Infine che dire ? E' la prima volta che seguo una tabela di allenamento così dettagliata ed in modo così "scientifico" (grazie al Trainer personale Forerunner). Risulta quindi per me difficile commentare o capire bene i dati: ho sicuramente bisogno di "digerirli" e metabolizzrli nella fase "Act".
Nel frattempo tre considerazioni:
  1. nella settimana di "riscaldamento" provavo una fastidiosa sensazione di "gambe dure" dopo circa 40 minuti di corsa; ad oggi questa sensazione mi compare attorno ad 1 ora e 10;
  2. il mio peso è sceso attorno ai 65 Kg (non ho una misurazione precisa all'inizio dell'allenamento .... purtroppo. Comunque a settembre/ottobre ero a 67 Kg);
  3. le mie due dolci bimbe mi hanno portato a casa 3 raffreddori e 2 bronchiti: sono per ora incolume ! Che sia l'effetto dell'allenamento ?

Maratona: metodologia e strumento I.T.

Nel Post "Autoformazione .... ovvero come testare sulla propria pelle ciò che si va predicando. " ho affrontato l'aspetto metodologico del lavoro per obiettivi e l'elaborazione di un Piano d'Azione.

Nell'esecuzione poi del Piano elaborato diventa di fondamentale importanza:


  1. individuare gli indici numerici che permettono il monitoraggio verso il raggiungimento dell'obbiettivo;
  2. individuare lo strumento che ne permetta il monitoraggio.

Nel caso della corsa, per monitorare la tabella di allenamento ho individuato i seguenti indici:

  1. Km percorsi
  2. Tempo allenamento
  3. Velocità della corsa (espressa in Km al minuto);
  4. Calorie
  5. Frequenza cardiaca
  6. Dislivello

Per lo strumento ho dovuto informarmi un po'. Già da un paio d'anni usavo un cardiofrequenzimetro della Polar, ma mi avrebbe permesso di monitorare / registrare solo il Tempo, le Calorie, il Dislivello e naturalmente la Frequenza Cardiaca; mi mancava la Velocità e i Km. Dopo un po' di ricerca ho individuato lo strumento adatto: Forerunner 305 della Garmin:

Lascio per ora la descrizione dell'oggetto alle risorse della rete:

Nei prossimi Post un'analisi più approfondita dello strumento.






Autoformazione .... ovvero come testare sulla propria pelle ciò che si va predicando.

In numerosi corsi di formazione parlo di Obiettivi.
Argomento affascinante, coinvolgente: tutti (io per primo) dicono sempre "sì è vero !" "bisogna fare così" "etc. etc. etc. ".
Ma ne siamo veramente capaci ?
Ho deciso di mettermi alla prova e di testare su me stesso una corretta applicazione del lavoro per Obiettivi.
Ho scelto come metafora ed ambiente test lo sport, per maggiore precisione la corsa.

Applichiamo quindi le regole formative:
  • l'obiettivo deve essere chiaro: Maratona di S.Antonio (http://www.maratonasant-antonio.com/)
  • misurabile: 42 Km e 195 metri da percorrere in 3 ore e 30 minuti.
  • definibile nel tempo: 27 aprile 2008
  • fattibile e motivante: questi due argomenti richiedono qualche riga in più ....

Fattibile:

Estraggo da "http://eurosalus.lycos.it/lucaspeciani/index.html":

"Correre una maratona non è impresa per tutti. Tutti
possono, con un minimo di sforzo, arrivare in fondo alternando corsa e cammino.
Ma arrivare a correrla e a correrla bene, è impresa già un po' più
difficile."

Luca Speciani propone un piano o meglio una tabella di allenamento (in ambito formativo viene denominato "Piano d'Azione" o "Piano Operativo"):

Il "piano ordinario" qui riportato è stato estratto,
seppur con qualche modifica, dal libro pubblicato nel 2003 dall'Editoriale Sport
Italia "Mente & Maratona", scritto da Luca Speciani e Pietro Trabucchi. E'
un piano impegnativo, che si sviluppa su 16-17 settimane, e può essere
affrontato solo da chi già abbia la consuetudine a correre almeno un'ora tutta
di seguito, e abbia già praticato la corsa lenta a ritmo omogeneo da qualche
mese. Non può essere considerato un piano idoneo per chi incomincia.

Arriviamo quindi al "fattibile": un'ora di seguito sono in grado di correrla, dire che ne abbia la consuetudine è però un azzardo. E poi non mi posso considerare "uno che comincia" ... insomma lo sento fattibile.

Motivante:

Qui la formazione parla di "emozioni": mi chiede di pensare a che emozioni provo quando raggiungerò il mio obiettivo. A questo punto devo chiudere gli occhi, immaginarre di tagliare il traguardo con il cornometro a 3.30 e sentire cosa provo ...

  • sicuro
  • soddisfatto
  • energico
  • volere è potere ! qual'è la prossima sfida ?
  • arricchito nel Know How (vedi il titolo)
  • determinato

E' sufficiente: sono motivato.

Ecco quindi il Piano Operativo / Piano d'Azione / Tabella d'allenamento:

Settimana 1:

  • 1) Salite brevi (12)
  • 2) 10+10 x 400 (veloce a RM - 5% = 4,43/Km , lento a RM +15% = 5,42/Km)
  • 3) 5+5 x 1000 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 4) Medio km 10 a RM + 5% = 5,13/Km


Settimana 2

  • 1) Salite medie (8)
  • 2) Progressivo 3x3000 a RM+15% / RM+5%= 5,13/Km / RM-5%
  • 3) 4x2000 (RM - 5%), rec. 1000 a RM + 15%
  • 4) Medio km 11 a RM +5%


Settimana 3

  • 1) Salite brevi (16)
  • 2) 12+12 x 400 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 3) Progressivo 3x4000 a RM+15% / RM+5% / RM-5%
  • 4) Medio km 12 a RM +5%

Settimana 4

  • 1) Salite medie (10)
  • 2) 14+14 x 400 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 3) 6+6 x 1000 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 4) Medio km 13 a RM +5%


Settimana 5

  • 1) Salite brevi (20)
  • 2) Progressivo 4x3000 a RM+15% / RM+5% / RM-2% / RM-10%
  • 3) 5x2000 (RM-5%), rec. 1000 a RM+15%
  • 4) Medio km 14 a RM +5%

Settimana 6

  • 1) Salite medie (12)
  • 2) 16+16 x 400 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 3) 7+7 x 1000 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 4) Medio km 16 a RM +5%


Settimana 7

  • 1) Salite lunghe (6)
  • 2) 18+18 x 400 (veloce a RM - 5%, lento a RM +15%)
  • 3) Progressivo 4x4000 a RM+15% / RM+5% / RM-2% / RM-10 4) Medio km 18 a RM +5%

Settimana (facoltativa) di scarico, oppure gara test

  • 1) CLS a piacere
  • 2) Fartlek 30' alternato 1'/1' 3) Medio o corsa lenta + allunghi

A questo punto, raggiunti certi carichi di lavoro, spariscono le salite (che restano solo come richiamo periodico) e si incomincia a lavorare sui ritmi. I recuperi scendono a RM+10% e si incomincia a incrementare la potenza lipidica.

Settimana 8

  • 1) 20+20 x 400 (veloce a RM - 5%, lento a RM +10%)
  • 2) 8+8 x 1000 (veloce a RM - 5%, lento a RM +10%)
  • 3) CLS a piacere + allunghi
  • 4) Lunghissimo 30 km a RM + 10%

Settimana 9

  • 1) 12 Salite medie (richiamo)
  • 2) 6x2000 (RM-5%), rec. 1000 a RM+10%
  • 3) Medio km 20 a RM + 5%
  • 4) Progressivo 4x4000 a RM+10% / RM / RM -5% / RM -10%

Settimana 10

  • 1) 20+20 x 400 (veloce a RM - 10%, lento a RM +10%)
  • 2) 4x3000 (RM -5%), rec. 1000 a RM + 10%
  • 3) CLS a piacere + allunghi
  • 4) Bigiornaliero km 20 matt. + km 20 pom/sera a RM + 15% (o gara 21 km)

Settimana 11

  • 1) 8+8 x 1000 (veloce a RM - 10%, lento a RM +10%)
  • 2) CLS a piacere + allunghi
  • 3) Medio km 20 a RM + 2%
  • 4) Progressivo 4x4000 a RM+5% / RM / RM -5% / RM -10%

Settimana 12

  • 1) 20+20 x 400 (veloce a RM - 12%, lento a RM +10%)
  • 2) 6x2000 (RM-7.5%), rec. 1000 a RM+10%
  • 3) CLS a piacere + allunghi
  • 4) Lunghissimo 35 km a RM + 10%

Settimana 13

  • 1) 12 Salite medie (richiamo)
  • 2) 4x3000 (RM -7.5%), rec. 1000 a RM + 10%
  • 3) Medio km 20 a RM
  • 4) Progressivo 4x4000 a RM+5% / RM - 2% / RM -7% / RM -12%

Settimana 14

  • 1) 20+20 x 400 (veloce a RM - 12%, lento a RM +5%)
  • 2) 3x5000 (RM -5%), rec. 2000 a RM + 10%
  • 3) CLS a piacere + allunghi
  • 4) Bigiornaliero km 20 matt. + km 24 pom/sera a RM + 15%

Completate le settimane di carico sulla potenza lipidica, sono necessarie un paio di settimane di completo scarico. Queste prevedono un solo lavoro (con recupero lento e completo) a ritmo gara, e corsa in scioltezza, allunghi e ritmi blandi negli altri giorni.

Settimana 15

  • 1) CLS a piacere + 10 allunghi
  • 2) 2x5000 RM, rec. 10' CL sciolta
  • 3) CLS in scioltezza (anche 2 ore)

Settimana 16

  • 1) 3x4000 RM, rec. 6' CL sciolta
  • 2) CLS a piacere + 10 allunghi
  • 3) Maratona (da corrersi a RM)
Al lavoro.


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