Archive for gennaio 2010

Team Building Lab.

Collage

 

Oggi giornata di Laboratorio sul Team Building con Forema. Casa Marina si dimostra una Location formidabile anche nel contesto invernale: certe dinamiche personali sono sicuramente facilitate da una componente naturale sempre meravigliosa.

Ecco, per tutti i partecipanti, le slide viste assieme ed anche qualche foto sul gioco esperienziale del “castello di carte”:

 

 

Infine una considerazione di aspetto formativo: ho provato ad applicare la “Johari Window” attraverso un gioco esperienziale. Gli step dell’esercizio sono tre:

1. un volontario nel gruppo ha una lista di 19 Competenze Trasversali: ne deve scegliere 5 che secondo lui gli appartengono;

2. Anche gli altri membri del gruppo dispongono della stessa lista; ognuno sceglie 5 Competenze che descrivono il soggetto interessato.

3. Il moderatore attacca sul modello JW gli aggettivi.

Gli aggettivi dovranno essere così sistemati:

1. ARENA: aggettivi in comune tra soggetto interessato e gli altri membri del gruppo;

2. APPARENZA: aggettivi scelti solo dal soggetto interessato;

3. PUNTO CIECO: aggettivi scelti solo dai partecipanti;

4. SCONOSCIUTO: tutti gli altri aggettivi.

Il risultato ed il conseguente dibattito è decisamente interessante ….

venerdì 29 gennaio 2010

Conoscersi e farsi conoscere: the Johari Window

Mentre preparo un’attività di Team Building di domani, colgo l’occasione di rispolverare uno strumento che ritengo molto utile ed interessante per lo Sviluppo Individuale: la “Johari Window”. Una delle chiavi di efficienza ed efficacia (sia che si lavori in un Team sia che si lavori con collaboratori esterni) è conoscere sé stessi e farsi conoscere. Conoscersi bene permette di condividere con altri importanti informazioni per migliorare il livello comunicativo e quindi il livello relazionale. La “Johari Window” permette di raggiungere una migliore consapevolezza nei propri confronti. La “finestra” (o schema, o matrice ….) è stata creata da Joseph Luft e da Harry Ingham nel 1955 (Joseph+Harry = Johary).

La finestra di Johari si divide in 4 quadranti:
Johari01 1. ARENA: quello che gli altri conoscono di te e che anche tu conosci molto bene (nome, aspetto, e tutto ciò che voi rendete pubblico);
2. PUNTO CIECO: quello che gli altri conoscono di te, ma che tu non conosci di te stesso (ad esempio modi e maniere, le sensazioni degli altri nei vostri confronti);
3. APPARENZA: quello che tu conosci di te, ma che per gli altri è sconosciuto;
4.  SCONOSCIUTO: tutto quello che né te né gli altri conoscono.

Johari02Ogni persona dovrebbe fare in modo di aumentare la superficie dell’”Arena” a discapito del “Punto cieco” e dell’”Apparenza”. Maggiore è la conoscenza tra te e gli altri, migliore è la comunicazione nella stessa “lunghezza d’onda”.

Le due migliori competenze per per aumentare l’”Arena” sono la capacità di FeedBack (per venire a conoscenza di ciò che non conosco di me stesso) e la capacità di Trasparenza attraverso il dialogo o le azioni (per fare in modo che gli altri conoscano molto di me).

Dieta ipoinformativa

Collage di Picnik

La scorsa settimana mi sono immerso in una vacanza al caldo ed ho voluto fare un esperimento: dopo (penso) 10 anni circa sono rimasto “isolato” da qualsiasi tipo di comunicazione. Ho spento il cellulare per una settimana e non mi sono mai collegato ad internet per navigare o controllare le e-mail.

Riflessioni a caldo: l’essere sempre online mi tiene troppo attaccato alla operatività quotidiana distraendomi o addirittura non permettendomi di alzare il pensiero ad un livello più alto … più “strategico”. Quindi penso che in futuro inserirò volutamente delle giornate di dieta ipoinformativa all’interno del calendario lavorativo.

Qualche numero: dopo una settimana ho scaricato 167 e-mail di cui 28 sono finiti direttamente nell’indesiderata. Ho poi analizzato i 139 “sani”: quelli veramente importanti su cui lavorare sono risultati 24.

Pillole di Personal Branding

Poche ore fa si è svolta la Pillola di Formazione sul Personal Branding presso la Delegazione Piovese della Confindustria Padova. Come promesso ai partecipanti ecco le slide viste assieme:

Penso che la considerazione più importante emersa durante l’analisi fatta con i partecipanti all’evento sia stata che oramai sono poche le figure che possono ignorare il proprio brand online. Le aziende devono sicuramente dedicare delle risorse all’ascolto della propria reputazione sul web, per poi passare ad un’analisi ed allo sviluppo del brand così come le figure dei professionisti.

A proposito di aziende in ascolto: Barbara ci parlava del caso Microsoft e del problema di Explorer “bandito” dai governi francesi e tedeschi. Ecco qui un articolo con qualche informazione interessante.

Prossimo appuntamento con il Personal Branding durante il seminario del 9 e 16 febbraio 2010 (qui l’estratto del Catalogo Forema).

Come iniziare bene un nuovo Anno

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domenica 10 gennaio 2010

Pillole di formazione 2010: Personal Branding

PersonalBranding Ritornano le Pillole di Formazione alla Confindustria Padova, quest’anno ricche di novità. Il programma infatti si “allarga” sia in termini di incontri, sia in termini di sedi. Tutte le Pillole dell’anno scorso si sono svolte presso la Delegazione Ovest Colli; quest’anno invece le Pillole saranno distribuite anche sulle altre Delegazioni della Confindustria. Obiettivo: essere più vicini alle realtà locali.

Personalmente sarò impegnato in 6 incontri, il primo dei quali sarà a Piove di Sacco martedì 19 gennaio: parleremo di Personal Branding. Se qualcuno è interessato può scaricare qui il format dell’evento.

Qui invece il programma delle Pillole 2010 in fase “Beta” (sono pronti tutti i format degli eventi di gennaio, quelli dei prossimi mesi verranno “upgradati” a tempo debito).

sabato 9 gennaio 2010

Mappe Mentali e Time Management

Map1 Passiamo al secondo Post, anche qui parto da una lettura dal mio Feed Reader. Leggo su MindMappingSoftwareBlog come un software di MindMapping aiuti a risparmiare tempo. Tutto corretto, anche se personalmente non mi limiterei a pensare all’uso di un software, ma allargherei il concetto all’uso delle mappe mentali. Intitolerei quindi “Come le Mappe Mentali aumentano efficacia ed efficienza (anche in termini di tempo)”.

Riepilogando (ed anche qui adattando):

1. Acquisire velocemente una chiara visione delle questioni importanti;

2. Organizzazione e gestione dei progetti (Project Management);

3. Aiuto in situazioni di Problem Solving;

4. Organizzazione e gestione delle riunioni;

5. Preparazione di report, proposte, presentazioni;

6. Aiuto in situazioni di Decision Making;

7. Ottimo strumento per aumentare il livello di collaborazione con il Team di lavoro;

8. Organizzazione delle informazioni in fase di ricerca.

Rispetto all’elenco del Post citato aggiungerei tre voci che ho utilizzato in questi giorni:

9. Stesura del Piano d’Azione del Goal Settings annuale;

10. Preparazione di una giornata di formazione;

11. ToDo List di cosa mettere in valigia …….

Cambiare abitudini

2819759598_67b36cb3c4[1] Visto che mi “assento” per una settimana di ferie, ne approfitto per pubblicare un paio di Post. Partiamo dal primo …

Interessante l’articolo su Lifehacker “Use the Six Changes Method to Adopt New Habits in 2010”. riepilogando (ed adattando …) in italiano:

0. scegli 6 nuove abitudini per il nuovo anno (2010);

0. parti con la prima delle 6 (ogni nuova abitudine richiede 2 mesi di lavoro);

1. dichiara ad altre persone che hai intenzione di assumere la nuova abitudine; (a proposito: sto provando dontbreakthechain .. ma ne parliamo in un altro post);

2. spezza la nuova abitudine in 8 piccoli step. (ad esempio se voglio prendere l’abitudine di fare ogni giorno16 flessioni, il primo step sarà di fare 2 flessioni).

3. scegli un evento abitudinario al quale agganciare la nuova abitudine. Ad esempio, se ti lavi i denti ogni mattina, fai le flessioni prima di lavarti i denti.

4. esegui il 1° step molto facile per una settimana. Alla fine pubblicizza il tuo successo.

5. ogni settimana passate allo step successivo. probabilmente vorreste passare direttamente a step più difficili. meglio non farlo, stai creando una nuova abitudine. Completa la sequenza degli 8 step nei primi due mesi.

6. alla fine dei due mesi hai una nuova abitudine. ora inizia dal punto 1 con la nuova abitudine n° 2 dell’anno.

Office Productivity #4: la scrivania vuota.

4212301727_38f95fa904[1]

ScrivaniePer alcune persone non c'è grande differenza tra scrivanie reali e scrivanie virtuali (desktop). Vengono utilizzate come degli enormi contenitori dove ammassare qualsiasi oggetto che non abbia una collocazione definita. Penne, calendari, fogli di appunti, biglietti da visita e post-it "sbiancati" dal tempo. I relativi desktop sono uguali, se non fosse che sono oggetti virtuali.
Scrivanie e desktop sono gli specchi della metodologia organizzativa utilizzata. Ma come passare da una situazione caotica ad una scrivania vuota? In fin dei conti il principio è semplice, ma richiede grande volontà:

Non procrastinare mai l'archiviazione di alcun foglio od oggetto.

a cancelleria (penne, forbici, pinzatrici, etc etc) deve trovare posto in un cassetto a portata di mano (sulla foto la cassettiera n° 5).

Quando si finisce di lavorare su un'attività tutte le relative carte devono essere riposte nella relativa cartella e la cartella messa in cassetti, armadi, scaffalature apposite.

Tutti i nuovi input (appunti, lettere, biglietti da visita) verranno inseriti nella cassetta di input e processati come già visto nel post precedente.
La sera, prima di finire la giornata lavorativa, la scrivania deve essere completamente vuota.

Che dite? Ce la farete?

Vedi tutta la serie “Office Productivity”.

Siate affamati, siate folli

Bisognerebbe ascoltare “The Last Lecture” di Randy Pausch e questo discorso di Steve Jobs ogni mattina, appena alzati dal letto ….

sabato 2 gennaio 2010

Guestbook


Tatto da Wikipedia:
In informatica il guestbook (in inglese appunto "libro degli ospiti") è un'utilità interattiva che permette ai visitatori di un sito web di poter lasciare firme e commenti. L'amministratore tramite un pannello di controllo privato può personalizzarne la grafica, gestirne i messaggi e inserire restrizioni sulla pubblicazione. Infatti è possibile riservarsi il diritto di scegliere se pubblicare direttamente i messaggi o passarli al vaglio singolarmente. È un utile strumento apprezzato per la sua economicità e versatilità.
venerdì 1 gennaio 2010

2010

3027430438_02821f919d[2] Negli ultimi mesi continua a ronzarmi in testa la frase di Antoine De Saint-Exupery:

La perfezione è raggiunta non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere.

Ho pensato quindi di utilizzarla per il 2010 come “stella polare” (il concetto è che la “stella polare” fornisce la direzione, ma non la si raggiunge mai). Come trasformare un aforisma in pratica? Direi che per ogni Azione, Attività e Progetto metterò sulla bilancia da una parte semplicità e leggerezza, dall’altra efficacia ed efficienza. Penso che la migliore rappresentazione di questo stile sia la home page di Google, che è la pagina più vista in Internet nonostante contenga solo 28 parole/campi.

La domanda principale sarà: “cosa posso ancora togliere ?”. Sarà bene ripassarsi con attenzione il principio di Pareto e la legge di Parkinson. Si parte.

Foto: 'Touch' by WTL photos via Flickr. Image is licenced under a Creative Commons Attribution-NoDerivs licence

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