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- Metodologie Formative
In questi giorni il confronto con Luca Baiguini sulla formazione esperienziale, mi ha fatto tornare in mente uno schema sulle metodologie formative che Leonardo Frontani ci ha illustrato allo IALT1:
Sull’asse delle Y la quantità di informazioni che è necessario trasferire attraverso il percorso formativo, nell’asse delle X il tipo di Intelligenza coinvolta nel processo (dall’Intelligenza Cognitiva all’Intelligenza Emotiva/Comportamentale). Lungo la retta rossa varie metodologie formative presenti sul mercato. Infine la curva verde indica il tempo necessario (o forse è meglio dire “auspicabile”) per svolgere il percorso formativo.
Se il percorso prevede il trasferimento di un alto numero di informazioni la metodologia migliore è sicuramente l’Aula frontale: in poco tempo il docente può trasmettere molto contenuto ai discenti, che devono mettere in campo capacità prettamente Cognitive.
All’opposto se il percorso non prevede la trasmissione di molto contenuto, ma si concentra sull’aspetto Comportamentale dei discenti, la metodologia adatta è sicuramente l’Esperienziale. In questo caso però il tempo necessario per svolgere un buon percorso formativo è maggiore rispetto all’aula, perché per studiare gli aspetti dell’Intelligenza Emotiva (vedi Goleman) il tempo gioca un ruolo importante e fondamentale.
Tra questi due estremi, si possono utilizzare altre metodologie formative, come l’Aula informale e l’On The Job (ancora molto rivolte alla trasmissione di contenuti), il Mentoring e il Coaching (a metà strada) e la facilitazione che si avvicina all’Esperienziale.
Leonardo conclude con un’osservazione che mi trova completamente d’accordo: non esiste una metodologia migliore di un’altra, ma esistono degli Obiettivi Formativi per i quali si dovrà utilizzare la metodologia più adatta, o meglio ancora un mix di metodologie per creare quello che viene chiamato un percorso Blended.
IL GRAFICO E' SUGGESTIVO DA VEDERE MA NELLA SUA GROSSOLANA SEMPLIFICAZIONE COMUNICATIVA SPESSO PROFONDAMENTE ERRATO.
ALCUNE ESEMPI:
1. un percorso di coaching è uno dei percorsi formativi più lunghi (in genere sei mesi)
2. come pure un training on the job (3-9 mesi a seconda delle mansioni)
3. esperienziale che vuol dire? oltre la formazione outdoor cosa comprende? i giochi di ruolo in aula? allora basta poco tempo
boh
gpq
Ciao,
grazie per il tuo contributo.
Ritengo tutti i punti di vista interessanti e fondamentali, anche e soprattutto quelli "non in linea" con quello che penso (solitamente sono quelli che mi fanno più riflettere).
Mi fa piacere rispondere alle tue idee:
- il vantaggio di rapresentare una realtà complessa attraverso un modello (grafico) è di semplificare, non di approfondire; il modello non da risposte, ma spinge a farsi delle domande. Anche in questo caso sembra funzionare ...
- in merito al tempo: il modello non si riferisce al tempo necessario allo svolgimento di un percorso formativo, ma fa riferimento al tempo necessario al processo di "apprendimento". Percorso formativo ed apprendimento sono due cose diverse.
- esperienziale è una metodologia complessa, che va oltre all'Outdoor e alle Small Tecniques, ma non è l'obiettivo di questo Post descriverla. Se ti interessa approfondire ti consiglio il portale www.formazione-esperienziale.it.
- è chiaro che le Small Tecniques richiedono poco tempo per la loro realizzazione, ma come prima mi riferivo all'apprendimento.
Infine una cortesia: per Policy del blog tendo a cancellare i Post anonimi, ma ritengo che tu abbia posto delle domande che spingono ad un interessante confronto ed approfondimento. Ti pregherei la prossima volta di firmarti; i mezzi tecnologici sono già sufficientemente "virtuali" e non permettono di creare conoscenze come degli incontri "reali". Confrontarsi con anonimi diventa difficile.
Grazie
Ciao