Archive for ottobre 2013
Chi ha inventato le SketchNote ?
Mi sono spesso chiesto chi ha inventato le SketchNote. Non ci sono dubbi: è stato sicuramente Leonardo da Vinci ….
Le prove sono evidenti non solo da come prendeva appunti ….
…. ma soprattutto dai 7 principi di cui era fautore, e che risultano fondamentali anche per realizzare le SketchNote:
- curiosità: insaziabile sete di sapere e di miglioramento continuo;
- dimostrazione: imparare dall’esperienza (e questo è alla base del metodo esperienziale);
- sensazione: utilizzare i propri sensi, ascoltare le proprie emozioni;
- sfumato: saper utilizzare l’ambiguità, il paradosso e l’incertezza
- arte & scienza: trovare l’equilibrio tra l’emisfero destro (creatività, immaginazione) che l’emisfero sinistro (razionalità, logica) della mente;
- corporalità: coltivare un equilibrio tra mente e corpo
- connessione: la capacità di pensare in ottica sistemica, connettere le cose.
Le variabili che influenzano un percorso formativo
Come è andato il corso ? Quali obiettivi ha raggiunto ? E’ servito a qualche cosa ? Le persone sono cambiate ?
Non sto riflettendo sul ROI della formazione, tema complesso e forse irrisolto, ma penso a quali variabili possono influenzare il risultato di un percorso formativo. Spesso si pensa che la qualità del corso dipenda dal formatore, o dall’aula ….. a me piace “vederla” (con una sketchnote) così:
Dal mio punto di vista esistono due grandi famiglie di variabili: interne ed esterne. Le variabili “interne” dipendono dal discente, nello specifico dalle sue
- Competenze: intese come “conoscenze in azione”. Con competenze intendo sia quelle tecniche che quelle trasversali.
- Motivazione: intesa sia come motivazione nei confronti del corso formativo, sia come motivazione al cambiamento, sia come livello motivazionale del discente all’interno dell’organizzazione.
Le variabili esterne dipendono invece dal “Sistema” in cui il discente vive:
- Cultura: qual è la cultura presente nell’organizzazione in cui la persona lavora ? Quanto la cultura presente è lontana dalla cultura proposta dal percorso e dal formatore ? (tanto per capirci: se nella mia organizzazione la Puntualità non fa parte della cultura, perché dovrei ascoltare un formatore di Time Management che mi propone di essere puntuale ?)
- Strategie: la strategia dell’organizzazione è allineata con il percorso formativo ? Se la strategia non è allineata, quale sarà la percezione e la reazione dei partecipanti alle proposte formative ? (ad esempio: se la reale strategia aziendale prevede il comando in mano a pochi “capi”, come può essere recepito un corso sulla leadership ?)
- Processi: i processi organizzativi presenti, sono consoni rispetto ai messaggi formativi ? Il ruolo del discente nel processo, trova corrispondenza con i messaggi formativi ? (ad esempio: se durante un corso di time management si propone alle persone di perseguire la Posta in arrivo vuota, tale procedura è in linea con i processi ICT interni ?)
Penso che, durante il percorso, il formatore avrà sicuramente occasione di lavorare su Competenze e Motivazione del discente, ma è anche suo compito, in fase di progettazione, comprendere e definire assieme alla committenza la situazione in termini di variabili esterne (Cultura, Strategie e Processi). Il rischio altrimenti è il fallimento del percorso stesso.