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- Dal B.A.D. al P.D.C.A. (Parte 1)
sabato 22 dicembre 2007
Da 5 anni oramai utilizzo come metodo lavorativo il ciclo B.A.D. (Briefing, Action, Debriefing).
- Il Briefing è il momento dedicato alla programmazione e alla pianificazione (area del Conscio);
- L'Action è il momento dell'azione, dell'Attività (Inconscio);
- Il Debriefing è il momento dedicato alla riflessione, all'analisi dell'azione svolta. E' il momento della crescita esperenziale (Conscio).
Mi sono sempre chiesto dove dare spazio al Subconscio, la terza area del nostro cervello, quella della fantasia, dell'immaginazione. Il ciclo di Deming può probabilmente rispondere alla mia riflessione.
Il ciclo di Deming (P.D.C.A.) è nato e studiato in ambito qualità per la ricerca del miglioramento continuo. Gli obitettivi sono:
- promuovere la cultura della qualità;
- miglioramento continuo dei processi;
- utilizzo ottimale delle risorse.
- PLAN: Pianificare, prevedere, programmare (Briefing = Conscio);
- DO: eseguire l'azione e l'attività (Action = Inconscio);
- CHECK: studiare i risultati (Debriefing = Conscio);
- ACT: procedurizzare, processare (Subcosncio).
Alcuni cenni storici: il ciclo prende il nome dal suo ideatore W. Edwards Deming in Giappone negli anni 50'. In quegli anni in Giappone la produzione di qualità non poteva era assicurata semplicemente dalle fasi di collaudo. Ispezioni successive al processo davano la sola possibilità di scartare i pezzi difettosi e, in tale logica, l'aumento della qualità avrebbe significato l'aumentare delle ispezioni e di conseguenza dei costi. Sprechi e costi non erano in sintonia con il concetto di qualità ricercato dal Giappone.Il Giappone si affidò ad esperti americani tra i quali W.E.DEMING. Per introdurre degli strumenti per assicurare un progressivo miglioramento della qualità. I giapponesi successivamente hanno reinventato la ruota di Deming e l’hanno chiamata Ciclo PDCA, costituendo un metodo da applicare a tutte le fasi e a tutte le situazioni.
Faccio del PDCA uno strumento della mia vita non solo lavorativa da ormai 11 anni, quando neolaureato fui "introdotto" alle metodologie della qualità. Ora che mi occupo prevalentemente di PM in area IT il PDCA è lo strumento migliore che mi ha lasciato la mia precedente esperienza in area Qualità.
Ti ringrazio ancora una volta per la conferma. Ti faccio una domanda: lo utilizzi anche nell'allenamento della corsa ?
Io, dopo queste 5 settimane, mi sono reso conto che rispetto le quattro fasi come segue:
1)PLAN: la pianificazione della settimana di allenamenti. Studio le quattro sedute, decido i giorni e gli orari di esecuzione, programmo il Forerunner 305 attraverso il Garmin Training Center.
2) DO: la seduta di allenamento: pura azione ed esecuzione della pianificazione fatta in fase PLAN.
3) CHECK: la sera dell'allenamento, scarico i dati dal Forerunner sul computer e studio i dati. Al fine settimana ne faccio un'analisi complessiva.
4) ACT: cerco "consciamente" di trasformare in abitudine (= procedurizzare) tutto ciò che di positivo mi sono portato a casa dai 4 allenamenti.
Nel frattempo varie zone del mio corpo (muscoli, cuore, etc. etc.)stanno "inconsciamente procedurizzando" un nuovo stato fisico.
Ti ringrazio per un tuo parere.
Ciao
Ti confermo che con strumenti differenti (per ora non ho il Forerunner305 ma Polar AXN700 + Forerunner 101) uso la tua stessa metodologia.
Diciamo che mi capita di fare dei cicli settimanali di PDCA e poi su distanze più lunghe (trimestri tipicamente) analizzando la preparazione e i risultati di un evento (test su 10.000, test sulla mezza, ecc.) trattenendo ciò che considero positivo per le fasi successive.
Ciao Micio1070,
anch' io ho il Polar, l'AXN 500 però. Ottimo, lo usavo per monitorare la corsa prima di acquistare il Forerunner.
Il tuo commento mi conferma l'importanza di definire degli allenamenti test (10.000, mezza, ....) da ripetere e confrontare per analizzare i progressi.