mercoledì 26 dicembre 2007

Nel Post del 23 dicembre ho fatto un resoconto da un punto di vista "sportivo" delle prime 5 settimane di allenamento alla Maratona. Visto che il progetto ha per me anche una forte connotazione lavorativa vorrei esaminare anche degli aspetti "metodologici".

Project. Uno dei possibili errori nell'intraprendere un progetto a lungo termine è il pensare che l'obiettivo sia lontano nel tempo, e quindi ci sia molto tempo a nostra disposizione. Il concetto è stato più volte ripreso e trova una identificazione precisa nella "metafora dell'elefante": quando ci troviamo lontano dall'elefante non ci preoccupiamo perchè ci sembra piccolo. Solo quando si è molto vicini ci accorgiamo di quanto grande e pericoloso possa essere, ma ormai siamo troppo vicini ed il rischio di esserne schiacciati è alto.
Risulta quindi fondamentale una corretta progettazione:

  1. definire Obiettivo, Attività, Azioni necessarie al raggiungimento (nel mio caso l'Obiettivo è la Maratona, le Attività sono le settimane di allenamento e le Azioni sono le uscite giornaliere);
  2. collocarle nel tempo (diagramma di Gantt).

Potere dell'Overview. Come Jan Carlzon più volte racconta è fondamentale la capacità dell'"Helicopter Overview": saper fare un'azione, essere "sul pezzo", ma nello stesso momento saper alzarsi per vedere il progetto dall'alto e capire come quell'azione influisca nel raggiungimento dell'obiettivo. Detta con un'altra frase: agire locale, pensare globale. Più volte correndo, durante uno degli allenamenti settimanali (soprattutto quando pioveva) mi sono detto "beh, anche se faccio un Km in meno ... cosa vuoi che succeda". Ed invece no: proprio perchè la mia testa si alzava e vedeva dall'altro il progetto degli allenamenti capivo esattamente l'importanza di quel "misero" e "piccolo" ma fondamentale Km.

Time Management. Uno delle mancanze più comuni nelle persone è l'incapacità a segnare sul proprio calendario gli appuntamenti con se stessi. Solitamente il calendario viene utilizzato per segnare gli appuntamenti con gli altri, ma raramente quelli con noi stessi. Risultato: gli "altri" sono dei contraenti forti ed il tempo con loro viene garantito; "noi" siamo dei contraenti deboli e tutto ciò che speravamo e sognavamo di fare rimane ..... da fare. Fondamentale in questa esperienza della Maratona è stato "blindare" il tempo definito per gli allenamenti nel mio calendario di Outlook (e quindi nello smartphone). Tutti gli allenamenti da dicembre ad aprile sono già segnati: in questo modo se qualcuno mi chiede "ci vediamo giovedì prossimo alle 14.00 ?" io gli rispondo "possiamo fare 14.30 ?" (visto che ho un appuntamento con il mio tempo dedicato all'allenamento dalle 12.00 alle 13.30). E lui mi risponde "certo: non c'è problema". Se io non mi fossi segnato sul calendario la corsa, sicuramente la mattina di giovedì mi sarei detto "mannaggia ... mi sarebbe piaciuto tanto andare a correre oggi, ma ho un appuntamento alle 14.00 e non faccio in tempo: devo rimandare."

Lavoro per obiettivi. Un ultimo aspetto di fondamentale importanza: la chiarezza e la determinazione dell'Obiettivo. Se io mi fossi detto "Voglio fare la Maratona" non avrei deciso un Obiettivo, ma avrei espresso un proposito. Cosa vuol dire infatti "fare la Maratona"? Niente. Quale Maratona: quella di Padova, quella di Venezia o quella di New York ? Di che anno: 2008 o 2020 ? In che tempo: 7 ore camminando ? D'altronde è il solito concetto espresso così bene da Svevo nell'Ultima sigaretta.

4 Responses so far.

  1. Elicopter view ... agire localmente e pensare globalmente ... time management: bel post e bella applicazione del Project management alla corsa e alla vita!

  2. Anonimo says:

    un obiettivo deve essere concreto e misurabile nel tempo.
    M'han fatto una "capa tanta" ai corsi di formazione, persuasione e strategia di vendita...
    Due palle...
    Però "servono". Basta non lobotomizzarsi...

  3. Ti ringrazio.

    Anche il tuo Post su su Lore of Running (http://nonsolodicorsa.blogspot.com/2007/12/lore-of-running.html) ed i successivi Post sugli infortuni sono molto interessanti.
    Mi è piaciuta molto la tua frase "per capire insieme gli errori di noi podisti che ci portano inesorabilmente, qualche volta ... a leggere anzichè a correre!".

    Nel mio lavoro trovo sempre questa propensione ad agire, agire, agire .... (solo la fase DO del ciclo di Deming, saltando sempre il PLAN, il CHECK e l'ACT). Nel Veneto, dove io opero per la maggior parte, c'è un detto che i "paroni" (= padroni) delle aziende se ti sorprendono a pensare ti urlano dietro "mi te pago par lavorar, non par pensar" (io ti pago per lavorare, non per pensare).
    Ciao.

  4. Per Andrea:
    interessante il tuo commento. Siccome sono uno di quelli che tiene i corsi e mi rendo benissimo conto che spesso faccio una "capa tanta" sull'argomento, sono sempre alla ricerca di un modo per mostrarlo/dimostrarlo/spiegarlo senza rompere le palle. Il mio progetto di correre la Maratona e della gestione degli allenamenti lo sto svolgendo apposta per avere un'argomentazione da portare in aula.
    Avresti delle idee alternative/innovative da suggerirmi ?
    Ti ringrazio. Ciao.

    p.s.1: bello il tuo Blog .. molto mutimediale.

    p.s.2: ho letto che ti occupi di tecnologia, di cosa in particolare ?

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