lunedì 1 dicembre 2008

Discutendo sulle conseguenze del futuro, Alessandro Barrico ha detto:

“Conta quello che raccontiamo. Non quello che effettivamente risulta reale. Non discuto questa situazione. Ma la voglio usare. Come ci raccontiamo il futuro?
La più diffusa narrazione del futuro, in Occidente, secondo me è: «Il futuro è finito».

Il futuro è una discarica nella quale buttare quello che rifiutiamo del presente.
Questo ha ucciso due catetorie fondamentali. Progetto. Progresso.

Progetto: è ormai una cosa che riguarda al massimo due anni. La Toyota tanti tanti anni fa si diede un progetto per 15 anni avanti. E ora è due giri più avanti degli altri. Ma oggi, in Italia, nel mondo, che tipo di respiro e progettualità usiamo per fare il futuro? Siamo schiacciati sul brevissimo termine.

Progresso: era inequivocabile che i figli sarebbero stati più ricchi dei genitori. Oggi no. Questo è finito. Al massimo si può pensare che saranno più sicuri. O più sani. […]


Difficile immaginare il futuro senza avvalersi di queste due categorie: progetto e progresso”

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